Lavoro

Sequenza degli articoli (vedi anche pag. "Art.4: Diritto al lavoro"):

  • INTRODUZIONE: Lavoro in sintesi.
  1. GRAFICO COMPETITIVITA' LAVORO ITALIANO.
  2. NEGLI ANNI ’70, UN LAVORATORE BASTAVA DA SOLO A MANTENERE LA FAMIGLIA, OGGI IN 2 NON SI ARRIVA A FINE MESE: COME E’ POSSIBILE?
  3. L'UE PRESCRIVE LA DIFESA DELLA DISOCCUPAZIONE.
  4. IL LAVORO NON CREA SOLDI, I SOLDI LI CREANO LE BANCHE.
  5. SOSTITUZIONE DEL LAVORO UMANO COL LAVORO DELLE MACCHINE (IA).
  6. PER QUELLI CHE: "MA SE LE MACCHINE SOSTITUIRANNO I LAVORATORI, COME FARANNO GLI UOMINI A GUADAGNARE LO STIPENDIO NECESSARIO A COMPRARE I PRODOTTI (BENI-SERVIZI) DISPONIBILI SUL MERCATO?"

 

 

INTRODUZIONE: Lavoro in sintesi.

Il progresso tecnologico registrato negli ultimi 50 anni ha aumentato la produttività in modo esponenziale come mai avvenuto prima.
TRADOTTO:
OggiGiorno rispetto a mezzo secolo fa, si sarebbe dovuto tutti lavorare la metà pagati il doppio andando in pensione sempre prima.
Invece sta accadendo esattamente il contrario.
Come è possibile?

 

 

1) GRAFICO COMPETITIVITA' LAVORO ITALIANO.

I LAVORATORI ITALIANI SONO GIA' COMPETITIVI.

Dobbiamo fare le riforme per recuperare competitività - Ogni giorno ci dicono che non siamo competitivi:

In verità l’Italia è competitiva già adesso – L’European Round Table of Industrialists (ERT) è una lobby che racchiude presidenti e amministratori delegati delle 50 multinazionali europee più importanti. Focalizzano la loro attenzione sulla competitività, per capire dove è meglio per loro delocalizzare.

ULC sta per costo unitario del lavoro ed è dato dal rapporto tra il costo medio del lavoro orario e la produzione oraria.

PAOLO BARNARD: "La competitività di un lavoratore viene misurata dai falchi del Vero Potere in termini di Unit Labour Cost. Questo metro di misura tiene conto di due fattori: il costo del lavoro all’ora in relazione alla produttività di quel lavoratore in quell’ora. Cioè: quanto mi costi per un’ora di lavoro e quanto mi produci in quell’ora. Il rapporto fra i due è espresso con un numero che va da 0,50 (lavoratore super competitivo) a 0,80 (lavoratore non competitivo). Ok?

Dove sta l’Italia?

  • L'Italia sta a 0,69.

E dove stanno quelli ‘bravi’?

  • La Gran Bretagna a 0,72.

  • Il Belgio a 0,71.

  • La Francia a 0,69.

  • L’Austria a 0,70.

  • La Danimarca a 0,73.

  • La Svezia a 0,69.

  • Gli USA a 0,69.

  • L’Olanda a 0,69.

  • La Germania a 0,65."

[ FONTE: Attitudes to Work. Summary Report. European Roundtable of Industrialists, Ott. 2012]

La Germania, super-competitiva, ha 0,65, noi 0,69. Non esiste criticità alcuna per giustificare riforme lacrime e sangue.
Il Giappone, il Paese con il più alto rapporto debito pubblico/PIL del mondo, ha l’ULC pari a 0,56!
Forse perché debito pubblico significa anche infrastrutture ultra moderne che influiscono positivamente sulla produttività facendo diminuire il rapporto stesso.

NOTA BENE: Si tratta di dati del 2012 antecedenti alle riforme del lavoro realizzate dall'Italia negli anni seguenti!   In oltre va sempre tenuto a mente il gap accusato dall'Italia conseguente alle distorsioni prodotte dal sistema EuroMonetario, specie in termini di cambio valutario, in cui, lo ricordiamo l'Italia si ritrova ad operare sui mercati globali con i suoi listini prezzi (comprese le tariffe orarie lavorative) rincarati di circa il 30% rispetto al valore reale che si avrebbe avuto con la Lira, mentre viceversa Stati come ad esempio la Germania col cambio scontato nella stessa misura ma al ribasso di circa il 30% rispetto al valore reale che si avrebbe avuto col Marco (vedi pag "PILLOLA DIMOSTRATIVA").

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Stralcio tratto dall'articolo ME-MMT intitolato "Sfatare i falsi miti con la ME-MMT".   Paolo Barnard

 

 

2) NEGLI ANNI '70, UN LAVORATORE BASTAVA DA SOLO A MANTENERE LA FAMIGLIA, OGGI IN 2 NON SI ARRIVA A FINE MESE: COME E' POSSIBILE?

LA LOGICA CI SUGGERISCE CHE CON L'AVVENTO DELLA TECNOLOGIA UN LAVORATORE DOVREBBE LAVORARE MENO E PRODURRE DI PIU', MENTRE INVECE STA LAVORANDO DI PIU' PAGATO MOLTO DI MENO.

Non è certo una leggenda metropolitana quella per cui negli anni '70 una persona da sola lavorando le ore sindacali, consentiva ad una famiglia di vivere in modo dignitoso, lasciando alle mamme la possibilità di poter accudire i piccoli.  In più si andava in pensione in tempi ragionevoli.
Provate a fare questa analisi (non badate all'esattezza del calcolo, l'importante è farsi solo una certa idea delle proporzioni):
Negli anni 70 un lavoratore generico che lavorava le sue normali 8 ore, era in grado di produrre una determinata quantità  di  produzione che per comodità stabiliamo essere pari ad 1 (1 inteso come potrebbe essere un paio di scarpe, o una borsa, o qualsiasi cosa vi possa venire in mente).
Oggi grazie al progresso tecnologico avvenuto negli ultimi 40 anni, lo stesso lavoratore nelle stesse ore di lavoro è in grado di produrre una quantità di produzione di 2, 3, 4, 10 e in certi casi anche 100 volte maggiore rispetto a quanto si produceva negli anni ‘70.
ATTENZIONE: Produrre il doppio il triplo il quadruplo significa alla rovescia produrre nella metà del tempo, in un terzo del tempo, in un decimo, ecc ecc..., a seconda del livello di  aumento di produttività raggiunto.
Sapete questo cosa vuol dire?
Significa che oggi-giorno avremmo dovuto minimo minimo lavorare la metà del tempo pagati uguale, se non addirittura pagati il doppio, il triplo, il quadruplo, il decuplo, il centuplo a seconda del livello di produttività raggiunto. E in più l'età pensionabile si sarebbe dovuta sistematicamente anticipare.                            
Matematico.
E allora come è possibile che oggi siamo finiti a lavorare il doppio pagati la metà, benchè l'aumento di produttività rispetto agli anni '70  sia di proporzioni epiche? Come è possibile che invece che andare in pensione prima si vada in pensione dopo?
Ma come si spiega?
I conti non quadrano.
Dove stanno finendo tutti quei soldi di profitto aggiunto che non tornano ai conti?
La risposta è semplice:
Siccome i dati economici ci indicano che la ricchezza globale dagli anni '70 ad oggi si è moltiplicata del numero di volte esatto in cui è aumentata la produttività, e che quella ricchezza si sta rapidamente concentrando nelle tasche di sempre meno persone, ciò significa che queste poche persone stanno letteralmente fregando i soldi che sarebbero dovuti spettare a tutti quanti. Ma NOn solo i soldi, questi ci stanno rubando la vita!

IL SOLE 24 ORE: "L’anno scorso (2018) soltanto 26 individui possedevano la ricchezza di 3,8 miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale.
Nel 2017 queste fortune erano concentrate nelle mani di 46 individui e nel 2016 nelle tasche di 61 miliardari.
Il trend è netto e sembra inarrestabile".  [.....]
(Fonte: IlSole24Ore", qui l'articolo originale).

E la cosa più clamorosa è che lo stiano riuscendo a fare in un epoca in cui le persone sono tutte istruite, sono tutte acculturate ed in più dispongono di uno strumento potentissimo come internet di cui le generazioni precedenti (quelle che hanno lottato per ottenere tutti i diritti che ci siamo ritrovati in mano gratuitamente senza fare nulla) non potevano disporre.
E' la solita lotta di classe dove l'1% della popolazione capitalista spadroneggia sulle spalle del 99%.
Oggi l'1% della popolazione sta saccheggiando a mezzo della finanza l'economia del 99%, e questi maestri del furto sono riusciti a far bere ad intere popolazioni che i soldi stanno sparendo dalle nostre tasche perchè se li starebbero intascando tutti quanti gli Stati e i nostri politici.
E quindi la gente se la sta prendendo con gli Stati e i politici, senza rendersi conto che più stringiamo la vite sulla spesa pubblica e sulla politica (diminuendo quindi sempre di più le nostre strutture di potere democratico), tanto più andremo ad aggravare a nostro scapito il valore dei fattori sopra menzionati, per migliorarli ulteriormente dalla parte delle elite.
Il che tradotto significa dover lavorare il triplo pagati un terzo, poi il quadruplo pagati un quarto, e così via...
Ma come fanno i comuni cittadini a non rendersi conto che con una tecnologia come quella attuale, è impossibile ritrovarsi a dover sottostare ai livelli di sottooccupazione e sottopagamento simili a quelli odierni?

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

3) L'UE PRESCRIVE LA DIFESA DELLA DISOCCUPAZIONE.

SI CHIAMA TASSO NATURALE/STRUTTURALE DI EQUILIBRIO DI DISOCCUPAZIONE.

Si tratta del cosiddetto tasso naturale o strutturale o di equilibrio di disoccupazione (nozione sviluppata dall’economista neoliberista e monetarista M. Friedman) che coincide con il tasso di disoccupazione compatibile con l’obiettivo della stabilità dei prezzi e che non può essere ridotto senza causare un’accelerazione dell’inflazione legata all’aumento dei salari, il c.d. Non-Accelerating Wage Rate of Unemployment o NAWRU.
Questa è una teoria totalmente fallace poichè disconosce palesemente il fatto che ad un aumento della forza lavoro impiegata (a finalità produttive), corrisponde necessariamente un aumento dei beni circolanti disponibili sul mercato da poter acquistare.
Vale la regola che: se tu aumenti i soldi in circolazione, ma in parallelo stai aumentando nella stessa misura i beni da poter acquistare, l'inflazione rimane sotto controllo. Matematico!

***Per spiegarlo con un esempio figurato:  Se 1 moneta corrisponde ad 1 mela, per produrre nuove mele necessarie a sfamare una popolazione crescente, la BC potrebbe produrre tante monete quante mele ci sarebbero da coltivare; la nuova mela prodotta dà il valore alla corrispondente moneta emessa.
Risultato: 1 mela costa sempre una moneta, fino al raggiungimento della piena occupazione.  ATTENZIONE: a inflazione 0 e debito 0 (Vedi pag Inflazione/Deflazione)!***

L'effettiva applicazione di questa ennesima follia NeoLiberista è stata dichiarata in diretta televisiva dall'ex deputato PD alla trasmissione Omnibus:

ALFREDO D’ATTORRE: “Uno dei parametri a cui noi siamo inchiodati, è quello della disoccupazione strutturale.
Cioè. questi geni di Bruxelles hanno stabilito che ogni paese ha un certo tasso di disoccupazione sotto il quale non può scendere, perchè altrementi sale l’inflazione.
Sa qual’è (rivolgendosi all’intervistatrice, mentre cerca di non farlo continuare), il tasso di disoccupazione per l’Italia?
Noi (inteso noi del PD) nel DEF abbiamo scritto che nei prossimi anni la disoccupazione non scenderà sotto il 12%, come obbiettivo (quasi) dichiarato del governo.”

Inutile dire che si tratti di una norma che NON può essere applicata poichè in totale conflitto addirittura col primo articolo fondante la nostra Costituzione (vedi pag ControLimiti costituzionali).

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti:   Video  Clamorose dichiarazioni del deputato D'Attorre (ex PD) su deflazione salariale e Fiscal Compact.     Intervento di Luciano Barra Caracciolo - Fondata sul Lavoro

 

 

4) IL LAVORO NON CREA SOLDI, I SOLDI LI CREANO LE BANCHE.

QUANDO COL LAVORO SI CREA/PRODUCE QUALCOSA, NON ACCADE CHE IN PARALLELO SI STIANO CREANDO /PRODUCENDO ANCHE I SOLDI.

UNA SEMPLICE DOMANDA PER STIMOLARE LA CURIOSITA':

Ma se i soldi sono emessi tutti quanti dal sistema bancario, e tutti questi soldi devono ritornare indietro con l'aggiunta degli interessi:

DOMANDA: "dove trovano i cittadini i soldi per restituire il debito con l'aggiunta degli interessi? Possono crearli con il loro lavoro?"

Ebbene:
Nella stragrande maggioranza dei casi, la spiegazione che viene fornita in merito alla creazione del danaro, è la seguente:

RISPOSTA (NeoLiberista): "I nuovi soldi aggiuntivi vengono creati/prodotti dal lavoro realizzato mediante gli investimenti produttivi delle persone."

MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE IL LAVORO PRODUCA DENARO?

Infatti:
Il lavoro NON produce soldi.
Il lavoro produce beni e servizi che possono essere venduti sul mercato così che attraverso la loro vendita sia possibile attirare altri soldi a se.
ATTENZIONE: Si attirano a se altri soldi che provengono sempre dalle tasche di qualcun altro che disponeva di quel denaro. 

Detto in altre parole:
Noi mentre produciamo qualcosa, mentre produciamo una automobile, un vestito, un elettrodomestico, ecc., NON accade che in parallelo stiamo creando nuovi soldi, poiché i soldi, come fatto notare più volte, sono tutti quanti creati e forniti dal SistemaBancario.

Ci si pensi:
- Quando la Microsoft produce i computer, essa NON sta producendo i Dollari USA da fornire agli Stati Uniti (nè la Microsoft, tantomeno i suoi lavoratori): I Dollari USA sono tutti forniti/emessi dalla FED.
- Quando la Toyota produce le automobili, essa NON sta producendo gli Yen giapponesi da fornire al Giappone (nè la Toyota, tantomeno i suoi lavoratori): Gli Yen Giapponesi sono tutti forniti/emessi dalla Banca Centrale del Giappone.
- Quando la FIAT produceva le automobili ai tempi della Lira, essa NON stava producendo le Lire italiane da fornire all'Italia (nè la FIAT, tantomeno i suoi lavoratori): Le Lire italiane erano tutte fornite/emesse da BankItalia.
E si potrebbe proseguire con moltissimi altri esempi all'infinito.

In questo modo abbiamo potuto appurare che i soldi NON vengono prodotti dai cittadini/imprese/aziende con il loro lavoro, bensì sono prodotti dal sistema bancario, e da nessun altro.

LA MONETA E' UN MONOPOLIO DELLO STATO TITOLARE DEL SUO SISTEMA MONETARIO:

Quindi la risposta alla domanda di chi crea i soldi per pagare gli interessi, stava già nella domanda stessa:

Se i soldi sono tutti forniti dal sistema bancario, ciò significa che i soldi degli interessi dovranno gioco-forza essere obbligatoriamente forniti dal sistema bancario medesimo, e da nessun altro.

Per capire poi cosa implichi questa disfunzione, si legga la pag. Dimostraz. crescita infinita

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

5) SOSTITUZIONE DEL LAVORO UMANO COL LAVORO DELLE MACCHINE (IA).

L'ECONOMIA E LA TECNOLOGIA SONO UNA INVENZIONE UMANA AL SERVIZIO DEL'UOMO, NON VICEVERSA.

La fallacia nell'approccio NeoLiberista sta nel fatto che le persone rovescino gli addendi.
In economia la dottrina NeoLiberista professa che il MERCATO sia al centro di tutto, e che l'uomo (col suo lavoro) si deva adeguare/piegare alle sue necessità.
Sbagliato.
E' il mercato e l'economia che devono essere al servizio dell'uomo, e NON viceversa (per capire dove trovare i soldi necessari a ottenere cio', si rilegga la barzelletta nella HomePage).
Stesso discorso per il lavoro dell'uomo sostituito dal lavoro delle macchine (e dell'Intelligenza Artificiale).
Sono le macchine che si devono adeguare alle esigenze dell'uomo, e NON viceversa.
ATTENZIONE: questo NON significa (ovviamente) che si deva impedire che tutto il lavoro umano sia sostituito dal lavoro delle macchine, ma solo il lavoro considerato usurante o nocivo pe l'essere umano.
Detto in parole spicciole:

  • -Un lavoro sacrificante come ad es. quello dello scavatore in miniera, dovrebbe sicuramente essere sostituito dal lavoro di una macchina, mentre

  • -Un lavoro gratificante come ad es. quello dell'insegnante nelle scuole, dovrebbe sicuramente rimanere appannaggio degli umani.

Logico, sarebbe assurdo consentire alle machine di sottrarci anche i piaceri della vita.

Infatti:
Chi mai nella vita sceglierebbe di farsi sostituire da una macchina nello svolgimento delle cose interessanti? Eppure....

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

6) PER QUELLI CHE: "MA SE LE MACCHINE SOSTITUIRANNO I LAVORATORI, COME FARANNO GLI UOMINI A GUADAGNARE LO STIPENDIO NECESSARIO A COMPRARE I PRODOTTI (BENI-SERVIZI) DISPONIBILI SUL MERCATO?"

RISPOSTA: LE MACCHINE LAVORANO E PRODUCONO, MENTRE GLI UOMINI SARANNO PAGATI PER CONSUMARE.

Nella barzelletta nella HomePage é stato spiegato che i soldi impiegati a fini produttivi NON producano ne inflazione ne debito.
Infatti:
L'importante é che nel mercato i soldi esistano sempre a fronte di prodotti (beni-servizi) che diano un contro-valore alla moneta in circolo.
Nel momento in cui i prodotti (beni-servizi) fossero pure realizzati dalle macchine invece che dall'uomo, l'equilibrio NON cambierebbe, giacché verrebbe conservato l'equilibrio tra soldi circolanti e beni-servizi prodotti dalle macchine.
Quello che cambierebbe è che l'uomo, invece che dedicare la maggior parte del suo tempo alle attività economiche (lavorative), avrebbe piu' tempo per occuparsi di attività umane (sociali).
ATTENZIONE: come già detto nell'art. "SOSTITUZIONE DEL LAVORO UMANO COL LAVORO DELLE MACCHINE (IA)", occorrerà fare in modo che le macchine sostituiscano solo le attività logoranti/usuranti per l'uomo, e NON quelle di piacere.
In un quadro del genere, la domanda utile che ci potremmo/dovremmo porre è:
Sarebbe saggio pagare la gente senza fare nulla solo per consumare e basta?
Non ci sarebbe il rischio che la società vada allo sbando?
Se ci si pensa, a ben vedere, converrebbe comunque conservare il potere di governance consentito dal denaro, per utilizzarlo a far continuare le persone a svolgere tutta una serie di attività umane socialmente utili che differentemente NON sarebbero svolte in assenza di vincoli.
Detto in parole spicciole:
Se vuoi ottenere il reddito, ti devi occupare per un certo numero di ore al giorno a fare una serie di cose socialmente utili (pre-stabilite a monte dalla collettività a cui si appartiene attraverso l'elezione di un governo democratico). Se NON accetti di partecipare (come gli altri) a fare queste cose utili per tutti, NON prendi i soldi.
Così facendo, la società ne gioverebbe, e migliorerebbe per tutti.

Scritto da: Cristian Minerva.