Dimostrazione inflazione

Sequenza degli articoli (vedi anche pag. "Inflazione/Deflazione"):

  • INTRODUZIONE: Dimostrazione inflazione in sintesi.
  1. GRAFICI BASE MONETARIA vs. INFLAZIONE.
  2. QUANTI SOLDI HANNO “STAMPATO” LE BANCHE CENTRALI DOPO LA CRISI SUB-PRIME?
  3. HANNO TRIPLICATO/QUADRUPLICATO LA BASE MONETARIA, E L’INFLAZIONE E’ QUASI ANDATA A ZERO!
  4. SE BISOGNA STAMPARE SOLDI PER IL 99% TI DICONO CHE C’E’ L’INFLAZIONE, PER LA FINANZA INVECE NO.
  5. INFLAZIONE ANNI ’70-’80: NON ERA COLPA DI ECCESSIVA STAMPA DI MONETA, MA DEGLI SHOCK PETROLIFERI.
  6. FEDERICO CAFFE’ (nel 1979 ca.): “SE LO STATO DURANTE GLI SHOC PETROLIFERI AVESSE COPERTO LA PARTE DI AUMENTO DI PREZZI DEI BENI/SERVIZI PRIMARI CON UN AUMENTO DI SPESA A DEFICIT, L’INFLAZIONE DEGLI ANNI ’70 SI SAREBBE ARGINATA.”
  7. CRAXI (nel 1980): “MENTRE SI RACCONTA IL CONTRARIO, GLI ISTITUTI DI STATISTICA HANNO RIVELATO CHE L’ITALIA ABBIA REGISTRATO IL 2°SVILUPPO ECONOMICO AL MONDO DIETRO AL GIAPPONE.”
  8. MICHELE BOLDRIN (MIN 39:35): “LA BANCA D’ITALIA ANCHE DOPO IL DIVORZIO (1981) HA CONTINUATO AD ACQUISTARE PER UN TEMPO PIUTTOSTO LUNGO TITOLI DI STATO SUL MERCATO PRIMARIO.”
  9. INFLAZIONE ANNI '90: NEL ’92 LA LIRA SVALUTO’ DEL 20-30%, E L’INFLAZIONE SCESE, INVECE CHE SALIRE.
  10. BERNANKE-BLANCHARD (nel 2023): “L’INFLAZIONE POST COVID NON E’ DIPESA DALLE POLITICHE MONETARIE ESPANSIVE, BENSI’ DALLA SPECULAZIONE SUI PREZZI DI ENERGIA E ALIMENTARI.”
  11. Prof. ALESSANDRO VOLPI (nel 2023): "PREZZI ALLE STELLE, NON E' INFLAZIONE, E' SPECULAZIONE."

 

 

INTRODUZIONE: Dimostrazione inflazione in sintesi.

Dopo la crisi dei SubPrime del 2007-2008 le principali BancheCentrali del mondo hanno stampato tanti soldi come mai avvenuto prima, e l’inflazione invece che salire è addirittura scesa col rischio quasi di deflazione.
Ma NON doveva essere il contrario?
A seguire i grafici dimostrativi dell’aumento smodato della BaseMonetaria vs. l’Inflazione a conferma delle inesattezze economiche diffuse dai Modelli NeoLiberisti insegnati a scuola.

 

 

1) GRAFICI BASE MONETARIA vs. INFLAZIONE.

L'ASSUNTO SECONDO CUI AUMENTANDO LA QUANTITA' DI MONETA AUMENTEREBBE L'INFLAZIONE E' SMENTITO DAI FATTI.

A seguire proponiamo i grafici dell'andamento storico dell'inflazione (in UE e negli USA), e dell'andamento della base monetaria (in UE e negli USA).
L'assunto NeoLiberista sarebbe quello per cui all'aumentare della quantità di moneta dovrebbe sistematicamente aumentare l'inflazione (e viceversa).
Ma è davvero così?

GRAFICI BASE MONETARIA vs. INFLAZIONE (UE):

 

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GRAFICO BASE MONETARIA vs. INFLAZIONE (USA):

Come si può notare, in entrambi i casi (UE e USA) l'aumento della base monetaria dopo la crisi sub-prime (2007), NON ha provocato un corrispondente aumento dell'inflazione rimasta sempre inchiodata a valori prossimi al 2-3%, ATTENZIONE benchè l'iniezione di nuova liquidità sia stata effettuata in dose massiccia come mai visto prima.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Grafici base monetaria Università Cattolica;  Grafici inflazione  WorlWide inflation data UE e USA

 

 

2) QUANTI SOLDI HANNO “STAMPATO” LE BANCHE CENTRALI DOPO LA CRISI SUB-PRIME?

15mila MILIARDI IN MENO DI 10 ANNI.

Dalla crisi ad oggi (2019), rileva l’ultima analisi di Yardeni Research, il valore degli asset a bilancio delle quattro maggiori banche centrali del Pianeta – Fed, BCE, Bank of Japan e People’s Bank of China – sono quasi quadruplicati passando da 5 a oltre 19 trilioni (migliaia di miliardi) di dollari.

Banca Centrale Europea

Asset a bilancio: $5,2 trilioni

Gli asset detenuti dalla Banca Centrale Europea ammontano a 4.682 miliardi di euro, pari a circa 5,2 trilioni di dollari. Lanciato nel marzo del 2015 e concluso ufficialmente il 31 dicembre 2018, il quantitative easing si è tradotto in acquisti complessivi per 2.600 miliardi di euro (3 trilioni di dollari).

Federal reserve

Asset a bilancio: $3,7 trilioni

Il quantitative easing statunitense si è svolto tra il 2008 e il 2015. In quel periodo di tempo il valore degli asset in mano alla Federal Reserve è quintuplicato raggiungendo i 4,5 trilioni di dollari.

Bank of Japan

Asset a bilancio: $5,4 trilioni

Nel 2013 Tokyo ha avviato una maxi iniezione di liquidità da 270 trilioni di yen (2.700 miliardi di dollari dell’epoca, ovvero il 60% del Pil) con l’obiettivo di risollevare l’economia dalla sua stagnazione pluridecennale.

People’s Bank of China

Asset a bilancio: $5,2 trilioni

Il volume degli asset in mano alla People’s bank of China è cresciuto in modo sostanziale nell’ultimo decennio passando da 2,3 a 5,2 trilioni di dollari. Attualmente i regolatori continuano a perseguire strategie espansive iniettando via via nuova liquidità nel sistema finanziario.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti:  Dal sito VALORI.IT  Un quantitative easing a 13 zeri: così le banche centrali (non) hanno cambiato il mondo.

 

 

3) HANNO TRIPLICATO/QUADRUPLICATO LA BASE MONETARIA, E L’INFLAZIONE E’ QUASI ANDATA A ZERO.

MA AUMENTANDO I SOLDI NON DOVEVA AUMENTARE L’INFLAZIONE?

– La Fed ha quadruplicato il suo bilancio tra il 2009 e il 2015.
– Lo stesso ha fatto la Bank of England.
– La Bank of Japan quintuplicato.
– La Banca Centrale Europea l’ha triplicato con vari interventi non convenzionali dal 2009 in poi.
DOMANDA:
Di quanto è aumentata l’inflazione in tutti questi paesi in cui è stata aumentata la moneta (vedi *NOTA)?
RISPOSTA:
Pressoché 0 (zero).

*NOTA BENE (BaseMonetaria)

Per quelli che: “Però le BC NON hanno creato moneta circolante, ma BaseMonetaria che le banche convenzionali tengono ferma in riserva per poterla moltiplicare innumerevoli volte sotto forma di moneta creditizia…”

Replichiamo sottoponendo il seguente quesito:
Ma se invece che stampare soldi e darli alle banche, gli stessi soldi venissero utilizzati per impiegare i disoccupati a realizzare tutto ciò di essenziale che in economia sta mancando/ servendo, ATTENZIONE: quindi soldi impiegati a fini rigorosamente produttivi e NON stampati a caso e distribuiti a pioggia con gli elicotteri senza produrre nulla in contropartita…
DOMANDA:
L’inflazione aumenterebbe allo stesso modo?
E se la risposta fosse si:
State affermando che in economia impiegare i soldi in modo produttivo invece che senza produrre nulla in contro-partita sia la stessa cosa e provochi inflazione allo stesso modo ?!
Significherebbe NON aver compreso le nozioni più fondamentali alla base dell’economia.
Come è possibile una incomprensione del genere?

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) SE BISOGNA STAMPARE SOLDI PER IL 99% TI DICONO CHE C’E’ L’INFLAZIONE, PER LA FINANZA INVECE NO.

STAMPANO SOLDI A 0 INFLAZIONE SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, MA NESSUNO SE NE ACCORGE.

Quanti di voi hanno fatto caso al fatto che solo pochi anni fa, per salvare le banche vittime del loro stesso crack finanziario del 2008, le principali BC del pianeta avevano autorizzato mezzi monetari per migliaia di miliardi, senza che l’inflazione sia poi aumentata di un solo punto percentuale?
Ripetiamo ancora: Le BC hanno creato migliaia di miliardi dal nulla per salvare le Banche, e nessuno si è accorto che le estabilishement europee stanno tenendo alla canna del gas intere Nazioni con la becera menzogna che gli Stati non possono sforare un fantomatico deficit di bilancio del 3% perchè se questo venisse sforato, l’inflazione esploderebbe?!
E in ogni discussione, si sentono ancora i politici di turno calcolare dove occorrerà tagliare la spesa pubblica dei servizi primari, per poter recuperare quei soldi mancanti che si fa credere siano assorbiti da un eccessivo peso delle amministrazioni pubbliche, quando in realtà i soldi sono venuti a mancare a causa del fatto che gli Stati si sono dovuti esporre per far fronte ai disastri creati dalle Banche coi loro giochi di finanza e derivazione speculativa?!
Ma con quale coraggio e con che faccia tosta si possono sostenere certe tesi di fronte a così tanti elementi che mettono in mostra la vera realtà dei fatti?
Non solo:
Mentre tutti i benpensanti moralizzatori del caso perdono tempo a parlare degli sprechi o della casta, le stesse banche beneficiarie delle emissioni monetarie sopra citate, NON solo sono state (e vengono salvate) senza che sia stato a loro chiesto nulla in contropartita, ovvero senza che nessuno abbia preteso che si fossero arrestate le procedure di derivazione, ma per di più, esse hanno utilizzato (e utilizzano) i soldi concessi dalle BC per speculare sui Titoli di Stato delle Nazioni che loro stesse avevano messo (e continuano tutt’ora a mantenere) in crisi col gioco pilotato degli interessi sui debiti pubblici.
E tutto questo, si badi bene, con l’inflazione palesemente inchiodata quasi a 0, sotto gli occhi di tutti!
L’unica cosa che gli Stati in crisi devono fare per ripristinare l’equilibrio della propria economia, è aumentare i loro deficit oltre le soglie limite del 3% con soldi creati dal nulla dalla propria Banca Centrale (o della Zecca), smettendo di sottostare al fantomatico dogma che tale operazione provocherebbe l’aumento incontrollato dell’inflazione.
Dire che stampare questi nuovi soldi impiegati a fini produttivi generi inflazione, equivale a come sentir dire che se pompi nuova aria in un pneumatico sgonfio, questo esploderebbe.
Stiamo parlando di puro terrorismo mediatico a scapito di tutti, fatta esclusione del solito 1% della finanza che si avvantaggia della persistenza dello stato di crisi.
Si leggano attentamente le pag. “MACRO1” e “Si Euro/ No Euro

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

5) INFLAZIONE DEGLI ANNI '70-'80: NON ERA COLPA DI ECCESSIVA STAMPA DI MONETA, MA DEGLI SHOCK PETROLIFERI.

SPESA ITALIANA AL DI SOTTO DELLA MEDIA, E TASSO DI RISPARMIO PIU’ ALTO DEL MONDO: QUESTI 2 ELEMENTI SMENTISCONO I NEOLIBERISTI MAINSTREAM.

PREMESSA: L’inflazione  corrisponde all’aumento dei prezzi.
Ci sono sostanzialmente 2 cause di aumento dei prezzi:

  1. Inflazione da eccessiva stampa di moneta (causa interna); NB: questo tipo di inflazione polverizza i risparmi.
  2. Inflazione da aumento dei prezzi delle materie prime/energia (causa esterna); NB: questo tipo di inflazione NON polverizza i risparmi.

Il concetto alla base di ciò è molto semplice.
– Se la moneta è impiegata a fini produttivi, la produzione realizzata fornirà sempre il corrispondente contro-valore alla moneta emessa.
Viceversa:
– Se la moneta NON è impiegata a fini produttivi, la scarsità di prodotti rispetto all’aumentare del circolante provocherà una sistematica perdita di potere di acquisto dei soldi.
Utilizzando questo metro di valutazione è possibile dedurre quale tra le 2 fazioni abbia ragione e quale torto.

Gli anni ’70-’80 sono noti per l’elevata inflazione (nell’ordine delle 2 cifre).
Ci sono 2 tesi:
– Secondo i NEO-LIBERISTI (o Keynesiani “bastardi”): L’inflazione era causata dall’eccessiva stampa di moneta dovuta alle spese pazze della 1^Repubblica di Craxi & Co.
Invece:
– Secondo i POST-KEYNESIANI: L’inflazione era causata dall’aumento del 400% del prezzo del petrolio/materie prime.

ANALISI DEI FATTI:

Se l’aumento fosse stato causato dall’eccessiva stampa di moneta da parte dell’Italia, si sarebbero dovuti riscontrare i seguenti fatti:

  1. L’inflazione sarebbe dovuta aumentare solo in  Italia e NON anche nelle altre Nazioni.

  2. I risparmi degli italiani si sarebbero dovuti polverizzare per via del fatto che a fronte di nuova moneta stampata, NON veniva prodotto nulla in contro-partita.

  3. La spesa pubblica italiana sarebbe dovuta risultare smodatamente più alta che negli altri Stati nostri competitors.

VERIFICA:

La verifica dei fatti smentisce i NeoLiberisti e da ragione ai PostKeynesiani.
Infatti:

  1. L’inflazione NON fu solo in Italia, ma aumentò anche negli altri Stati.

  2. I risparmi degli italiani, proprio nel periodo di massima inflazione anni ’70-’80, risultavano essere i più alti al mondo (*vedi grafico a seguire) ATTENZIONE: risultato impossibile se l’inflazione fosse stata provocata da eccessiva stampa di moneta per colpa di spese pazze governative.

  3. La spesa pubblica italiana nel periodo della 1^Repubblica socialista di Craxi & Co. risulta essere più bassa della media UE.

Infatti, comparando i dati di spesa primaria nel decennio 1984-1994 si riscontra che:

  • – Italia:          la spesa passa dal 42,1 del PIL (1984) al 42,9 del PIL (1994).

  • – UE:             la spesa passa dal 45,5 del PIL (1984) al 46,6 del PIL (1994).

  • – EuroZona: la spesa passa dal 46,7 del PIL (1984) al 47,7 del PIL (1994).

Come detto, la spesa italiana fu inferiore alla media, e NON superiore come viene erroneamente sostenuto. Vedi grafici: 1)Tasso di risparmio, 2)Storico inflazione Italia, 3) Storico inflazione mondo

PER QUELLI CHE: “Si ma anche se negli anni ’80 la spesa italiana (primaria) era minore, negli anni ’70 risultava maggiore rispetto alla media UE….”

RISPOSTA: Durante gli Shock petroliferi degli anni ’70, la spesa italiana era maggiore perchè,

  • – da una parte l’Italia figurava essere l’unico paese che NON disponeva di materie prime/energia, a differenza degli altri Stati che possedevano le loro colonie (ad es Francia, Inghilterra, USA, in primis),

  • – dall’altra parte perché l’Italia aveva una valuta leggera, e quando hai una valuta leggera durante una crisi energetica le risorse importate ti costano molto di più (mentre viceversa paesi col cambio pesante come la Germania del tempo le stesse risorse le pagano in proporzione di meno).

  • -in ultimo in Italia vigeva il sistema della ScalaMobile che adeguava gli stipendi all’aumentare dell’inflazione (ATTENZIONE: sistema che pero’ ha anche consentito di proteggere il potere di acquisto dei cittadini lavoratori).

CONCLUSIONE:

L’ingannevole propaganda diffusa in merito all’elevata inflazione causata da eccessiva stampa di moneta da parte dell’Italia, servì a giustificare l’adesione allo SME (1979) e il divorzio tra Tesoro e BankItalia (1981).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

6) FEDERICO CAFFE' (nel 1979 ca.): "SE LO STATO DURANTE GLI SHOC PETROLIFERI AVESSE COPERTO LA PARTE DI AUMENTO DI PREZZI DEI BENI/SERVIZI PRIMARI CON UN AUMENTO DI SPESA A DEFICIT, L'INFLAZIONE DEGLI ANNI '70 SI SAREBBE ARGINATA."

TESTIMONIANZA DEL PROFESSORE UNIVERSITARIO DI MARIO DRAGHI, IGNAZIO VISCO, NINO GALLONI ED ALTRI ECONOMISTI OGGI A CAPO DELLE PRINCIPALI ISTITUZIONI GOVERNATIVE.

Secondo l'assunto NeoLiberista, l'inflazione degli anni '70 era stata causata dalle eccessive spese pazze della 1^Repubblica, mentre i fatti storici ci dicono che l'inflazione in quegli anni si impennò in tutto il mondo a causa degli shock petroliferi.
A proposito dell'inflazione degli anni '70 provocata dagli shock petroliferi (e NON da eccesso di spese pazze governative come si ritiene), Caffè si esprimeva così:

FEDERICO CAFFE' (dal min 20:26): "Che cosa ha contribuito maggiormente a quest'inflazione:
C'è ovviamente la componente esterna su cui possiamo fare poco (il rincaro smodato del greggio), ma c'è una componente interna costituita dalla modificazione di quello che si chiamano i prezzi amministrati, i prezzi che vale a dire che sono variati dalle stesse autorità pubbliche, l'equo canone, la luce, il gas, le tariffe dei trasporti (si parla di tutti quei servizi che, lo ricordiamo, sono sovvenzionati dallo Stato, dove i cittadini si trovano a pagare solo una frazione del prezzo reale mentre lo Stato si accolla la porzione rimanente [N.d.a.]); tutti questi aumenti hanno contribuito all'aumento dell'inflazione; ora io non dico che il prezzo dei mezzi di trasporto si venda al costo reale (giacchè una parte del prezzo è sovvenzionata/pagata dallo Stato [n.d.a.]), ma dico:
Non è in un momento in cui si vuole arrestare e contenere l'inflazione che questi aumenti vanno fatti.
Intendo dire:
Il disavanzo di questi enti pubblici da colmare in qualche modo (con spesa a deficit [n.d.a.], è meno inflazionistico che non l'aumento delle tariffe." 

Ergo: se lo Stato invece che aumentare il prezzo dei servizi amministrati, avesse colmato la parte eccedente di prezzo in aumento (causata dal rincaro artificiale del greggio) con maggiore spesa a deficit, i prezzi al consumo di tutti i beni primari (contenuti nel paniere di calcolo dell'inflazione) sarebbero rimasti stabili e l'inflazione sarebbe stata arginata, ATTENZIONE: senza bisogno di fare il Divorzio tra tesoro-banchitalia con conseguente aumento degli interessi a valori esagerati (posto che il divorzio abbia veramente avuto incidenza o meno nel rientro dell'inflazione, visto  che con la fine delle crisi petrolifere l'inflazione scese sistematicamente in tutto il resto del mondo).
Quindi NON solo la spesa dei tempi NON era eccessiva: Caffè dice che la spesa governativa in quegli anni fu addirittura insufficiente.
Chi è Federico Caffè? 
Fu uno dei padri costituenti.
Si tratta di una testimonianza diretta presente in quel preciso periodo storico, e che in quanto tale risulta essere oggettivamente più autorevole di tutti gli economisti contemporanei che si esprimono in materia per il solo sentito dire.

Fonte della dichiarazione:

 

 

7) CRAXI (nel 1980): “MENTRE SI RACCONTA IL CONTRARIO, GLI ISTITUTI DI STATISTICA HANNO RIVELATO CHE L’ITALIA ABBIA REGISTRATO IL 2°SVILUPPO ECONOMICO AL MONDO DIETRO AL GIAPPONE.”

ANNUNCIO DELL’EX PREMIER DELLA 1^REPUBBLICA, 1980.

CRAXI (nel 1980): “Per anni si è spiegato agli italiani che erano in crisi, che l’Italia era un paese indicato come uno dei paesi che funzionava peggio, che era un paese povero, poi si sono letti i consuntivi del 1979 degli istituti di statistica, e si è scoperto che nel mondo, dopo il Giappone il paese che si era sviluppato di più era l’Italia, mentre tutti i sindacati e la classe politica spiegavano agli italiani il contrario, deprimendone il morale, mettendoli in cattività, dandogli il senso del peccato, e quindi dell’austerità e della punizione.
Invece si è scoperto che l’Italia ha avuto un notevole sviluppo economico.”

Fonte per BETTINO CRAXI:

  • Video su TikTok Craxi – Italiani e crisi, dal canale 1^REPUBBLICA.

 

 

8) MICHELE BOLDRIN (MIN 39:35): "LA BANCA D'ITALIA ANCHE DOPO IL DIVORZIO (1981) HA CONTINUATO AD ACQUISTARE PER UN TEMPO PIUTTOSTO LUNGO TITOLI DI STATO SUL MERCATO PRIMARIO."

AFFERMAZIONE DELL'AUTOREVOLE ECONOMISTA NEO-LIBERISTA, NEL 2019.

MICHELE BOLDRIN (min 39:35): " La Banca d'Italia anche dopo il divorzio ha continuato ad acquistare per un tempo piuttosto lungo Titoli di Stato sul mercato primario."

Il Divorzio Tesoro BankItalia venne fatto con la scusa di dover impedire alla BancaCentrale Italiana di continuare a monetizzare debito dello Stato italiano, monetizzazione che, si badi, era ritenuta essere la vera causa principale dell'inflazione del tempo.
Invece la monetizzazione del Deficit/Debito da parte della BC continuò (come riferisce BOLDRIN) anche dopo il divorzio e oltretutto in dose persino più massiccia per via dell'aumento smisurato del deficit causato dagli esorbitanti interessi generati dal sistema di asta marginale combinato allo SME.
Ebbene:
Se la monetizzazione continuò anche dopo il divorzio, significa che anche l'espansione monetaria continuò a sua volta.
Quindi:
- Da una parte la BC continuava ad espandere la moneta circolante.
- Dall'altra parte l'inflazione scendeva in picchiata.
Ma NON doveva essere il contrario?

Fonte per MICHELE BOLDRIN:

 

 

9) INFLAZIONE ANNI '90: NEL ’92 LA LIRA SVALUTO’ DEL 20-30%, E L’INFLAZIONE SCESE, INVECE CHE SALIRE.

MA CON LA SVALUTAZIONE L’INFLAZIONE NON DOVEVA AUMENTARE?

Secondo l’assunto NeoLiberista, ad una svalutazione del cambio corrisponde sempre un aumento sistematico dell’inflazione.
Il ragionamento è il seguente:

  1. – Se svaluti, mettiamo del 20-30%, con la moneta svalutata non riesci più a comprare le materie prime, se non a prezzo caro.

  2. – Quindi l’aumento del costo delle materie prime, provocherà un aumento del prezzo complessivo dei beni prodotti nella Nazione.

  3. – L’aumento dei prezzi dei prodotti di consumo equivale al fatto che l’INFLAZIONE AUMENTI, quindi coi prezzi cari le merci perderanno di competitività, e in tal modo la Nazione non sarà più in grado di esportare, trascinando l’economia della Nazione in un crack sistemico.

Questa è la teoria..
Vediamo la pratica.
La pratica è che:

***L’Italia nel 1992 si sgancia dal Sistema Euro Monetario, svalutando in una forchetta che oscilla tra il 20 e il 30% (a seconda della valuta che si prende come riferimento), e l’INFLAZIONE SCESE, dal 5 al 4%!*** (Fonte: CORRIERE – ECONOMIA (1994): L’ inflazione cala al 3, 7 %.)

Ma non dovevamo ritrovarci sepolti dall’inflazione?
Ma non dovevamo avere difficoltà a comprare le materie prime?
Ma non dovevamo smettere di esportare?
E’ successo esattamente l’opposto!

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Corriere della Sera (Economia) 1993 – Inflazione al 4 per cento, come nel 1969

 

 

10) BERNANKE-BLANCHARD (nel 2023): “L’INFLAZIONE POST COVID NON E’ DIPESA DALLE POLITICHE MONETARIE ESPANSIVE, BENSI’ DALLA SPECULAZIONE SUI PREZZI DI ENERGIA E ALIMENTARI.”

STUDIO CONDOTTO DALL’EX GOVERNATORE DELLA FED E DALL’EX GOVERNATORE DELL’FMI, 2023.

Di recente il FinancialTimes a febbraio 2024 ha riportato uno studio MACROeconomico eseguito nel 2023 da Ben Bernanke (ex FED) e Olivier Blanchard (ex FMI), nel quale si rivela che l’inflazione in Europa NON sia stata causata da un eccesso di domanda, ne da troppa moneta in circolazione, ma bensì da speculazione sui prezzi dell’energia e degli alimenti.

BERNANKE-BLANCHARD (nel 2023):  “L’inflazione post covid non e’ dipesa dalle politiche monetarie espansive, bensi’ dalla speculazione sui prezzi di energia e alimentari.”

Fonti per BERNANKE e BLANCHARD:

 

 

11) Prof. ALESSANDRO VOLPI (nel 2023): "PREZZI ALLE STELLE, NON E' INFLAZIONE, E' SPECULAZIONE."

LIBRO ELABORATO DAL DOCENTE DI STORIA CONTEMPORANEA ALL'UNIVERSITA' DI PISA. 2023.

Prof. ALESSANDRO VOLPI (nel 2023): "Prezzi alle stelle, non e' inflazione, e' speculazione."

Fonte per ALESSANDRO VOLPI:

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all'interno del sito "CRISTIAN MINERVA", sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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