Dimostraz. riforme strutturali

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Dimostrazione riforme strutturali in sintesi.
  1. SEQUENZA DELLE RIFORME STRUTTURALI FATTE IN ITALIA NEGLI ANNI '90 PRIMA DI ENTRARE NELL'EURO.
  2. RIFORME STRUTTURALI: COSA SONO E A COSA SERVONO; SIETE SICURI CHE SIANO QUELLO CHE PENSATE?

 

 

INTRODUZIONE: Dimostrazione riforme strutturali in sintesi.

VALERIO MALVEZZI: "Vi diranno sempre che è colpa delle mancate riforme strutturali.
Voglio ricordare agli inquisitori delle mancate riforme che negli anni '90 tra le varie furono fatte 3 importanti riforme nei 3 seguenti settori:

  1. PREVIDENZA nel 1995 con la riforma delle pensioni del gov. Dini.

  2. MERCATO DEL LAVORO nel 1997 con la riforma "Pacchetto TREU" del gov Prodi1

  3. PRIVATIZZAZIONI e LIBERALIZZAZIONI DEI SERVIZI PUBBLICI negli anni '90 dei governi tecnici.

Io in quegli anni ero in parlamento, quindi chi dice che le riforme NON furono fatte lo vada a raccontare a qualcun altro.

 

 

1) SEQUENZA DELLE RIFORME STRUTTURALI FATTE IN ITALIA NEGLI ANNI '90 PRIMA DI ENTRARE NELL'EURO.

PER QUELLI CHE: "IL PROBLEMA E' CHE L'ITALIA E' ENTRATA NELL'EURO SENZA FARE LE RIFORME STRUTTURALI."

E' luogol comune sentir dire che il problema dell'Italia siano le mancate riforme strutturali, specie negli anni di preparazione all'ingresso nell'Euro.
Uno degli esempi recenti è del Ministro Renato Brunetta.

RENATO BRUNETTA: "L'Italia è da quando è entrata nell'Euro che è in perpetua stagnazione con l'economia in costante paralisi a causa del fatto che l'Italia NON ha attuato le riforme strutturali negli anni di preparazione all'ingresso nell'Euro".

Il prof. Valerio Malvezzi risponde a questo luogo comune con la seguente precisazione:

VALERIO MALVEZZI: "Vi diranno sempre che è colpa delle mancate riforme strutturali.
Voglio ricordare agli inquisitori delle mancate riforme che negli anni '90 tra le varie furono fatte 3 importanti riforme nei 3 seguenti settori:

  1. PREVIDENZA nel 1995 con la riforma delle pensioni del gov. Dini.

  2. MERCATO DEL LAVORO nel 1997 con la riforma "Pacchetto TREU" del gov Prodi1

  3. PRIVATIZZAZIONI e LIBERALIZZAZIONI DEI SERVIZI PUBBLICI negli anni '90 dei governi tecnici.

Io in quegli anni ero in parlamento, quindi chi dice che le riforme NON furono fatte lo vada a raccontare a qualcun altro.

A seguire la sequenza di riforme italiane degli anni '90.

ANNO PROGRAMMI DI RIFORMA RIFERIMENTO LEGISLATIVO

  • 1990 RIFORMA DEL GOVERNO LOCALE Legge 8/6/1990 n. 142

  • 1990 TRASPARENZA DELL'ATTIVITA' DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIRITTO DI ACCESSO.  Legge 7/8/1990 n. 241

  • 1991 PROMOZIONE VOLONTARIATO Legge 11/8/191 n. 266

  • 1991 SVILUPPO DELLE COOPERATIVE SOCIALI Legge 8/11/1991 n. 381

  • 1992 ACCORDO GOVERNO-SINDACATI-IMPRENDITORI SUL COSTO DEL LAVORO (GOVERNO AMATO)

  • 1992 DIRITTI DEI PORTATORI DI HANDICAP Legge 2/2/1992

  • 1992 RIORDINO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (1°) Decreto Legislativo 3/12/1992 n. 502

  • 1992 RIORDINO DELLE PENSIONI (1°) Decreto Legislativo 30/12/1992 n. 503

  • 1993 ACCORDO GOVERNO-SINDACATI-IMPRENDITORI SUL COSTO DEL LAVORO (GOVERNO CIAMPI)

  • 1993 RAZIONALIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Decreto Legislativo 3/2/1993 n. 29

  • 1992 ELEZIONE DIRETTA DEI SINDACI Legge 25/3/1992 n. 81

  • 1993 RIORDINO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (2°) Decreto Legislativo 7/12/1993 n. 517

  • 1994 CARTE DEI SERVIZI PUBBLICI.  Direttiva Pres. Cons. Ministri 27/1/1994

  • 1994 PIANO SANITARIO NAZIONALE 1994-1996 Decreto Presidente della Repubblica 1/3/1994

  • 1995 ORDINAMENTO FINANZIARIO E CONTABILE DEGLI ENTI LOCALI. Decreto Legislativo 25/2/1995 n. 77

  • 1995 RIORDINO DELLE PENSIONI (2°).  Legge 8/8/1995 n. 335

  • 1995 CARTA DEI SERVIZI NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.  Linee guida del Ministero della sanità

  • 31/8/1995 n. 2/1995

  • 1996 TUTELA DELLE PERSONE RISPETTO AI DATI PERSONALI Legge 31/12/1996 n. 675

  • 1997 RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (LEGGE BASSANINI 1).  Legge 15/3/1997 n. 59

  • 1997 RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (LEGGE BASSANINI 2).  Legge 15/5/1997 n. 127

  • 1997 PICCOLE SOCIETA' COOPERATIVE Legge 7/8/1997 n. 266

  • 1997 DISCIPLINA TRIBUTARIA DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITA' SOCIALE (ONLUS). Decreto Legislativo 4/12/1997 n. 460

  • 1997 PROMOZIONE DI DIRITTI PER L'INFANZIA E LE FAMIGLIE Legge 27/08/1997 n. 285

  • 1998 PIANO SANITARIO 1998-2000 Linee guida del Ministro della Sanità

  • 1998 RIORDINO DEL PUBBLICO IMPIEGO Decreto Legislativo 31/3/1998 n. 80

  • 1998 POLITICHE PER L'IMMIGRAZIONE Legge 6/3/1998 n. 40

  • 1998 RIORDINO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (3°) Disegno di legge del governo

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Paolo Ferrario POLITICHE DELLE RIFORME NEGLI ANNI NOVANTA (PDF). Video  Riforme anni '90: Valerio Malvezzi vs. Ministro renato Brunetta.

 

 

2) RIFORME STRUTTURALI: COSA SONO E A COSA SERVONO; SIETE SICURI CHE SIANO QUELLO CHE PENSATE?

LE RIFORME STRUTTURALI TOLGONO I DIRITTI DELLE PERSONE CONQUISTATI CON LE RIVOLUZIONI DEGLI ULTIMI 2 SECOLI DI STORIA.

-Nel modello mercatistico ottocentesco le riforme ruotavano intorno al mercato con i suoi bisogni: ad essere protetti in questo modello erano i diritti delle classi elitiere possidenti, mentre tutto il resto era plebe senza poteri senza ricchezza e senza diritti.
-Nel modello umanistico moderno le riforme ruotano intorno all’uomo con i suoi bisogni: ad essere protetti in questo modello sono i diritti di tutte le persone.

Il passaggio di riforme dal modello Mercatistico a quello Umanistico è stato determinato dall’evoluzione del sistema monetario passato da:
-Sistema monetario gold standard (in cui la moneta era una risorsa scarsa in mano a pochi),
a
-Sistema monetario a moneta moderna fiat (in cui la moneta è una risorsa illimitata disponibile per tutti). Vedi pag. Gold standard vs. Moneta fiat.
Oggi, nonostante il processo di trasformazione dal modello arcaico a quello moderno si sia compiuto (a tutto vantaggio dei diritti delle persone) si sente continuamente parlare di riforme.
Tutti i media stanno inducendo tutte le persone ad invocare le riforme così dette strutturali.
Di che riforme si tratta?

Ne dà una definizione convincente il sociologo tedesco Wolfgang Streeck, elaborata per sintetizzare le misure prese dai principali governi occidentali per far fronte al cambio di rotta economica sancita dalla fine del regime di Bretton Woods e dalle crisi petrolifere degli anni ’70:

WOLFGANG STEECK: «Tra queste riforme si annoverano:
-la riduzione dei diritti nella tutela del licenziamento,
-l’apertura di mercati del lavoro in zone centrali o periferiche con differenti diritti di tutela,
-l’autorizzazione o la promozione di forme di occupazione a bassa retribuzione,
-l’accettazione di un alto tasso di disoccupazione strutturale,
-la privatizzazione dei servizi pubblici nel quadro della riduzione del pubblico impiego,
-il decentramento e dove possibile la desindacalizzazione della contrattazione salariale».

Ergo: attuazione di politiche economiche restrittive/recessive NeoLiberiste che inceppano l’economia (come ammesso di recente dallo stesso FMI).

Non è un caso che queste riforme, basandosi sul paradigma della scarsità monetaria, abbiano lo scopo di limitare se non addirittura neutralizzare tutte quelle politiche nazionali che mirano a favorire la piena occupazione e la ricchezza diffusa, il cui perseguimento impedisce la disciplina nelle fabbriche e il controllo salariale, permettendo paritempo l’esercizio pieno della democrazia costituzionale.

Ebbene:
Si tratta di riforme che portano il modello moderno umanistico a regredire nuovamente al modello arcaico mercatistico settecentesco-ottocentesco, ovvero il modello in cui la società era suddivisa in:
-classe nobiliare parassita (rentiers)
e
-plebe.
**Cioè: il feudalesimo.**
Oggi le riforme strutturali sono volte a sottrarre le ricchezze ed i poteri dalle mani di tutti per riporli nelle mani di pochi.
**Cioè: il NeoFeudalesimo.**
Stiamo parlando dunque di riforme che, si badi: NON fanno progredire , bensì regredire la società civile indietro di 200 anni.

NON a caso, chi è che prescrive queste riforme regressive?

JP MORGAN (nel 2013): "Basta col bilanciamento dei poteri, basta con le protezioni del lavoro, basta con queste costituzioni anti fasciste.”

Il paradosso è che i media sono riusciti a convincere le masse del 99% ad invocare esattamente quelle stesse riforme che sottraggono ricchezza e potere (e dunque diritti) dalle loro mani, per riporli nelle mani dell’1%.

La dimostrazione pratica di questa dinamica è comprovata dai fatti.
-Prima col modello classico mercatista la ricchezza ed i poteri erano concentrati nelle mani di pochi.
-Poi con l’avvento del modello moderno umanista la ricchezza e i poteri si sono distribuite tra tutti (perlomeno nella parte del mondo in cui il modello è stato attuato).
-infine, da quando a partire dalla fine degli anni ‘70 è ripresa la restaurazione del modello arcaico classico mercatista (NeoLiberista), le ricchezze ed i poteri si stanno rapidamente riconcentrando nelle mani di pochi.

IL SOLE 24 ORE: "L’anno scorso (2018) soltanto 26 individui possedevano la ricchezza di 3,8 miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale.[...]”  (Fonte: IlSole24Ore”, qui l’articolo originale).

E si badi: Più si avanza con le riforme strutturali, più questa riconcentrazione di ricchezza e di poteri si acuisce maggiormente.
Più lampante di così..

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti: European Central Bank - eurosystem  Cosa sono le riforme strutturali?.    Art. su MONEY.IT   Riforme strutturali: cosa sono e perché l’UE le invoca sempre?