Dimostraz. manovre economiche

Sequenza degli articoli (in ordine cronologico):

  • INTRODUZIONE: Dimostrazione manovre economiche in sintesi
  1. (2012-2013) MONTI PRIMA E DOPO L'AUSTERITY: LA DIMOSTRAZIONE FATTUALE DEI RISULTATI DELLE POLITICHE RESTRITTIVE.
  2. (2022-2023) ITALIA POST-COVID: LA DIMOSTRAZIONE FATTUALE DEI RISULTATI DELLE POLITICHE ECONOMICHE ESPANSIVE.
  3. Avv. PAOLA MUSU (nel 2012): "LE POLITICHE ESPANSIVE FAVORISCONO LA CRESCITA DELL'ECONOMIA, MA PER ATTUARLE UNO STATO HA BISOGNO DELLA STAMPA DELLA MONETA."
  4. LUCIANO BARRA CARACCIOLO (nel 2013):  45:35"I PAESI CHE CON L'ATTIVAZIONE DEI PARAMETRI DI MAASTRICHT DEL 3%, AVREBBERO ATTUATO POLITICHE RESTRITTIVE, SONO PROPRIO QUELLI CHE HANNO DA SUBITO MANIFESTATO SINTOMI DI STAGNAZIONE E RECESSIONE."
  5. BANKITALIA (nel 2016): "SENZA LE AUSTERITA' DEL GOVERNO MONTI, IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO NON SAREBBE ANDATO IN SOFFERENZA."
  6. GIULIO TREMONTI (nel 2017): "ALL'ITALIA SONO STATE IMPOSTE SOTTO RICATTO UNA SERIE DI MANOVRE E RIFORME RESTRITTIVE/RECESSIVE, NEL MENTRE CHE IL PAESE FOSSE GIA' IN RECESSIONE."
  7. FABIO SDOGATI (nel 2017): "NOI ABBIAMO 4 FATTORI CHE FANNO CRESCERE L'ECONOMIA (PIL), i CONSUMI, gli INVESTIMENTI, le ESPORTAZIONI, la SPESA PUBBLICA:"
  8. VLADIMIRO GIACCHE' (nel 2021): "SECONDO LE STIME DEL TESORO LE MANOVRE RESTRITTIVE DI AVANZO PRIMARIO HANNO RIDOTTO IL PIL, LA DOMANDA e GLI INVESTIMENTI."
  9. LUCIO CARACCIOLO (nel 2022): "NON APPENA SI SOSPENDE IL PATTO DI STABILITÀ (EUROPEO), GUARDA CASO L'ECONOMIA ITALIANA PARTE A RAZZO."
  10. Report OXFARM (nel 2023): "DURANTE UNA RECESSIONE VI E' LA NECESSITA' DI AUMENTARE LA SPESA PUBBLICA, INVECE IN CONTROTENDENZA LE ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI COSTRINGONO I GOVERNI A TAGLIARLA."
  11. CARLO COTTARELLI (nel 2023): "CON LE POLITICHE ESPANSIVE LE BANCHECENTRALI DEL MONDO HANNO INTRODOTTO UN MUCCHIO DI POTERE D'ACQUISTO NELL'ECONOMIA."
  12. CARLO COTTARELLI (NEL 2024):  "INVESTIMENTI PUBBLICI: PRIMA DELL'UNIONE EUROMONETARIA (PRIMA DEL 2000) AVEVAMO UN VOLUME DI INVESTIMENTI PUBBLICI PARI AL 3 - 3,5% DEL PIL, DOPO DI CHE SI SONO STRETTI I CORDONI DELLA BORSA."

 

 

INTRODUZIONE: Dimostrazione manovre economiche in sintesi

Le manovre restrittive restringono l'economia e il PIL, mentre le manovre espansive li fanno aumentare.

A seguire verrà fornita la prova inconfutabile del funzionamento e dell'efficacia delle manovre economiche.
Nel 2012 L'Italia in contro-tendenza alla normale letteratura economica, invece che attuare politiche espansive di sostegno all'economia, fu obbligata (a suon di attacco allo spread) ad attuare politiche restrittive, col risultato matematico che l'economia italiana è affondata.
Guardare per credere.

 

 

1) (2012-2013) MONTI PRIMA E DOPO L'AUSTERITY: LA DIMOSTRAZIONE FATTUALE DEI RISULTATI DELLE POLITICHE RESTRITTIVE.

QUANDO L'INFLAZIONE E' TROPPO BASSA SI ATTUANO LE POLITICHE ESPANSIVE, QUANDO L'INFLAZIONE E' ALTA QUELLE RESTRITTIVE, NON VICEVERSA.

Nel novembre 2011 un attacco allo Spread fa cadere il gov Berlusconi a favore del gov tecnico Monti imposto dall'UE.
La giustificazione dell'attacco fu attribuita al declassamento dei titoli italiani (da parte di Moody's e Fitch) dovuta a:

  • - A) alla scarsa credibilità del gov. Berlusconi,

  • - B) al fatto che il rapporto debito/ PIL era a quota 116%,

  • - C) al fatto che si sosteneva che una parte eccessiva di titoli stesse passando in mano straniera (cosa poi smentita dalle indagini della procura di Trani),

  • - D) al fatto che il governo Berlusconi non voleva attuare le manovre economiche/ riforme che poi invece furono fatte attuare da  Monti appunto.

Tutta la propaganda mainstream ha diffuso in quel periodo una rappresentazione della realtà in cui Mario Monti è stato fatto passare come il salvatore dell'economia italiana.
Qui di seguito andremo ad analizzare i parametri economici fondamentali salienti, prima e dopo l'operato del gov Monti, per trarre le conseguenti conclusioni.

  • - RAPPORTO DEBITO/PIL: Prima di Monti 116%, dopo Monti 131%.

  • - DISOCCUPAZIONE:  Prima di Monti 8% , dopo Monti 12%.

  • - DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: Prima di Monti 30,1% , dopo Monti 40%.

  • - TASSO DI CRESCITA DEL PIL: Prima di Monti +0,4%,  dopo Monti  -2,4%.

  • - SPREAD: Prima di Monti 574 punti, dopo Monti  537 punti (NB: lo spread del gov Monti scese solo dopo l'intervento della BCE col QE).

Tutti i dati testimoniano che il gov Monti ha affondato l'economia nazionale, invece che salvarla come hanno ingannevolmente riportato tutti i media.
Questa è la dimostrazione dei risultati prodotti dalle applicazioni delle politiche economiche neoliberiste di austerità , al di sopra di ogni inequivocabile dubbio.  Le politiche economiche corrette, lo ricordiamo, sono:

  • - Politiche restrittive (austerità): il PIL cala e l'economia rallenta (sono politiche che si attuano quando occorre fare calare l'inflazione).

  • - Politiche espansive: il PIL aumenta e l'economia accelera (sono politiche che si attuano quando occorre fare aumentare l'inflazione).

Non viceversa.  
Vedi Grafico (l'italia è l'unica linea decrescente in colore verde):

A cosa è servito allora l'intervento del governo Monti?
***E' servito a riappianare la bilancia commerciale italiana completamente squilibrata dall'Euro, al fine di utilizzare i soldi spremuti dall'Italia, per salvare le banche francesi e tedesche vittime dei loro incauti crediti erogati a paesi sub-prime (Grecia in primis).***  
Vedi grafico:

La ragione per cui l'Euro provoca sbilanciamenti nelle bilance commerciali, è quella già spiegata più volte (vedi "Pillola dimostrativa"):
L'Euro altera i listini prezzi degli Stati-membri rendendo più convenienti le merci di tal'uni Stati, ad es Germania, ma anche Francia, a scapito di altri, ad es Italia.
Monti attraverso il consolidamento fiscale, ha operato col preciso intento di distruggere la domanda interna al fine di impedire ai cittadini italiani di acquistare i beni di consumo sia nazionali che esteri.
Questa folle manovra (ovvero quella di attuare politiche ultra-restrittive mentre lo Stato italiano stava già attraversando una grave crisi di recessione conclamata) ebbe un impatto gravissimo producendo i seguenti risultati:

  1. - Decine di migliaia di imprese andarono in crisi.

  2. - Gli imprenditori cominciarono a suicidarsi in massa come mai avvenuto prima.

  3. - Le nostre imprese nazionali vittime della suddetta stretta, diventarono facile preda delle imprese internazionali loro dirette competitors, le quali fecero indebitamente razzia di una grossa fetta della nostra fondamentale produzione industriale.

NOTA BENE: 2 funzionari di Banca d'Italia, Notarpietro e Rodano, nel 2016 hanno realizzato uno studio in cui si riscontra che:
"Se non ci fossero state le politiche restrittive di Monti (mediante il così detto consolidamento fiscale) i crediti inesigibili nelle banche Italiane (gli NPL) oggi ammonterebbero alla sola cifra di 50 miliardi di Euro invece che 140 miliardi."
Provate ora a pensare cosa sarebbe successo alla nostra economia se invece delle sbagliate politiche economiche sopra citate, avessimo attuato le nostre politiche economiche corrette così come stabilito peraltro dalla nostra cost del '48.
Le banche di Francia e Germania (non certo quelle italiane le quali ai tempi si dimostrarono le più solide fra tutte) sarebbero saltate costringendo i rispettivi Stati (Germania e Francia appunto) ad attuare esattamente le stesse manovre che invece hanno fatto attuare a noi.

ATTENZIONE: Tutti i dati forniti dalle fonti ufficiali (ovvero dalla stessa UE) testimoniano (come anche sentenziato dalla procura di Trani) che l'italia non era in alcun modo a rischio solvibilità, ne nel breve termine, men che meno nel lungo periodo.
Ciò significa che le politiche attuate da monti furono attuate indebitamente, che tradotto vuol dire:
Furono degli atti criminali a tutti gli effetti.
Vedi grafici (Fonte:“Fiscal Sustainability Report 2012”):

Scritto da: Cristian Minerva.
Fonti: È VERO CHE MARIO MONTI HA SALVATO L'ITALIA? - Alessandro Greco.    GUFINOMICS: Bagnai e la sintesi magistrale.     SCENARI ECONOMICI: Il Bilancio del Governo Monti – Valutazione finale: il peggior Governo della 2 Repubblica (Valutazione analitica delle Performance dell’Italia rispetto alla UE di tutti i governi).

 

 

2) (2022-2023) ITALIA POST-COVID: LA DIMOSTRAZIONE FATTUALE DEI RISULTATI DELLE POLITICHE ECONOMICHE ESPANSIVE.

CARLO COTTARELLI TESTIMONIA L'EFFETTIVA ESPANSIONE DEL DEFICIT PUBBLICO.

L'economista Carlo Cottarelli nel 2023 conferma l'espansione di deficit pubblico con le seguenti parole:

Il Direttore di LIMES Lucio Caracciolo nel 2022 descrive a sua volta la politica espansiva italiana così:

LUCIO CARACCIOLO (nel 2022):  10:10 “Non appena si sospende il patto di stabilità (europeo), guarda caso l’economia italiana parte a razzo.” [Cit. Lucio Caracciolo (dal min. 10:10)]

Tra i modi utilizzati per distribuire soldi nell'economia, in Italia si segnala ad esempio il SUPERBONUS EDILIZIO DEL 110%.

L’espansione della SpesaPubblica impiegata in modo produttivo, come nel caso del SUPERBONUS EDILIZIO, genera un circolo virtuoso in cui i soldi spesi (da parte del settore governativo) aumentano i posti di lavoro che a loro volta producono più PIL e dunque maggiori introiti fiscali che lo Stato recupera in seguito alla spesa sostenuta in precedenza.

Il risultato é che il PIL italiano ha registrato una crescita di circa il 3%, migliorando sistematicamente il suo rapporto col DebitoPubblico.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Video su YouTube "Dal grande freddo alla possibile rinascita": Carlo Cottarelli al Teatro Asioli di Correggio" dal min 53:10

 

 

3) Avv. PAOLA MUSU (nel 2012): "LE POLITICHE ESPANSIVE FAVORISCONO LA CRESCITA DELL'ECONOMIA, MA PER ATTUARLE UNO STATO HA BISOGNO DELLA STAMPA DELLA MONETA."

DENUNCIA DELL'AVVOCATO TRIBUTARISTA, 2012.

PAOLA MUSU (nel 2012): (min.2:26) Si deve considerare che la gestione della moneta di uno Stato è uno degli strumenti fondamentali di determinazione dell'andamento dell'economia.
L'altro strumento è dato dalla politica economica attraverso gli strumenti della SpesaPubblica e delle tasse.
In particolare si distinguono:

  • politiche monetarie cosiddette espansive, ossia che favoriscono la crescita dell'economia e

  • politiche monetarie restrittive.

Lo strumento principale delle politiche monetarie espansive è la stampa della moneta che consente l'immissione diretta della liquidità nel sistema economico, mentre un modo in diretto e quello chiamato QuantitativeEasing.
Con questo sistema (QE) in sostanza la liquidità invece che essere immessa direttamente nel sistema, viene data alle banche.
In sostanza quello che ha fatto di recente la BCE.
In condizioni normali l'idea che governa l'utilizzo di quest'ultimo strumento (QE) sarebbe che una volta messa la moneta nelle disponibilità delle banche, queste poi la usino per concedere credito alle imprese, con conseguente impulso all'economia.
Ma di fatto questo non si è affatto verificato perché con l'economia in piena recessione e con le imprese prive di ogni garanzia di rimborso, le banche piuttosto che rischiare di dare credito ad imprese che poi rischiano di non poter restituire loro quei soldi (che loro dovranno restituire alla BCE), hanno preferito acquistare BTP che gli assicurano anche rendimenti del 6% a fronte di un interesse dell'1% annuo a loro applicato della BCE."

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  Comunicato Avv. Paola Musu, la denuncia contro Monti e Napolitano

 

 

4) LUCIANO BARRA CARACCIOLO (nel 2013): "I PAESI CHE CON L'ATTIVAZIONE DEI PARAMETRI DI MAASTRICHT DEL 3% AVREBBERO ATTUATO POLITICHE RESTRITTIVE, SONO PROPRIO QUELLI CHE HANNO DA SUBITO MANIFESTATO SINTOMI DI STAGNAZIONE E RECESSIONE."

DISAMINA DEL PRESIDENTE DI SEZIONE DEL CONSIGLIO DI STATO, 2013.

LUCIANO BARRA CARACCIOLO (nel 2013): 45:35 "Basti vedere quali paesi con l'attivazione dei parametri di Maastricht del 3%, avrebbero attuato politiche restrittive di disattivazione del welfare, per osservare che proprio quei paesi sono quelli che hanno da subito manifestato sintomi di stagnazione e recessione."

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  Luciano Barra Caracciolo "La convivenza impossibile fra Costituzione e trattati europei"

 

 

5) BANKITALIA (nel 2016): "SENZA LE AUSTERITA' DEL GOVERNO MONTI, IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO NON SAREBBE ANDATO IN SOFFERENZA."

DICHIARAZIONE DELLA BANCA CENTRALE iTALIANA SULLE VERE CAUSE DEI CREDITI INESIGIBILI ITALIANI, 2016.

Nel 2016  2 funzionari di Banca d’Italia, Notarpietro e Rodano, hanno realizzato uno studio sui crediti inesigibili (NPL - Non Performing Loans) del Sistema Bancario Privato italiano.
Il responso dello studio di BankItalia è il seguente:

BANKITALIA: “Se non ci fossero state le politiche restrittive di Monti (mediante il così detto consolidamento fiscale) i crediti inesigibili nelle banche Italiane (gli NPL) oggi ammonterebbero alla sola cifra di 50 miliardi di Euro invece che 140 miliardi.”

Ricordiamo che nel periodo post crisi sub-prime (2009-2010-2011), il Sistema Bancario privato italiano era risultato essere quello più in ordine tra tutti, come si può leggere anche in questo report di BankItalia del 2009.
Poi a fine 2011 viene istituito il Gov. Monti con l’incarico di attuare in Italia le manovre restrittive, ATTENZIONE: con l'intento di far saltare fuori i soldi necessari a consentire a FRANCIA e GERMANIA di poter salvare i loro rispettivi sistemi bancari nazionali! colpevoli di aver incautamente prestato ingenti somme di denaro a nazioni considerate sub-prime, come Grecia o Portogallo.
A causa delle suddette manovre restrittive il Sistema Bancario Privato italiano a partire dal 2014 ha incrementato i suoi Crediti Deteriorati oltre i livelli medi riscontrati nella altre economie avanzate, fino a diventare negli anni seguenti 2015-2016 uno dei più sofferenti, come si può leggere in questo report del Ministero dell'Economia e delle Finanze - MEF del 2016.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  N. 350 - L'EVOLUZIONE DELLE SOFFERENZE BANCARIE IN ITALIA DURANTE LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE E LA CRISI DEL DEBITO SOVRANO.

 

 

6) GIULIO TREMONTI (nel 2017): "ALL'ITALIA SONO STATE IMPOSTE SOTTO RICATTO UNA SERIE DI MANOVRE E RIFORME RESTRITTIVE/RECESSIVE, NEL MENTRE CHE IL PAESE FOSSE GIA' IN RECESSIONE."

ESAMINA DELL'EX MINISTRO DELLE FINANZE, 2017.

GIULIO TREMONTI (nel 2017): "Il rapporto Debito/PIL dell'Italia durante il governo Monti è peggiorato gravemente perchè Monti ha firmato un trattato che chiamano Fondo SalvaStati mentre è un Fondo SalvaBanche che serve a salvare i buchi delle banche francesi e tedesche colpevoli di avere erogato crediti che dopo il crack LeemanBrothers sono diventati inesigibili, a nazioni considerate SubPrime come Grecia, Spagna, o Portogallo.
Questo NON è giusto.
L'Italia a livello di SistemaBancario era esposta per il 5%, mentre ci è stato fatto pagare per il 18%.
Se i tedeschi fossero esposti per il 5%, pagherebbero per gli italiani il 18? [...]
Poi nel 2014 arriva una lettera di ricatto scritta dal Governatore della BCE Mario Draghi, che impone al governo italiano una serie di manovre e riforme tutte completamente incostituzionali, con la minaccia che se NON fossero state attuate, la BCE avrebbe chiuso i rubinetti.
La stessa lettera è stata scritta anche alla Spagna, ma a differenza dell'Italia, la Spagna che era enormemente messa peggio dell'Italia, NON attuò nulla.
L'Italia è stata strangolata da un ricatto che si può considerare una vera e propria operazione criminale, essendo che quando un paese sta già attraversando una grave crisi recessiva, è un atto criminale stringere ancora di più.
Aggiungo che Mario Draghi che nel mese di agosto ha stretto in recessione un paese come l'Italia che era già in recessione, a dicembre ha regalato 1trilione alle banche.
Una persona che è restrittiva con il proprio paese, mentre invece è generosa con le banche, come la si può definire?
Questa è la storia del FiscalCompact."

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti:  Video su TikTok TREMONTI: LA LETTERA DI RICATTO DELLA BCE.  Video su YouTube  TREMONTI MONTI REGALA NOSTRI SOLDI A BANCHE TEDESCHE E FRANCESI.

 

 

7) FABIO SDOGATI (nel 2017): "NOI ABBIAMO 4 FATTORI CHE FANNO CRESCERE L'ECONOMIA (PIL), i CONSUMI, gli INVESTIMENTI, le ESPORTAZIONI, la SPESA PUBBLICA:"

SPIEGAZIONE DELLA FORMULA DEL PIL A CURA DEL PROFESSORE DEL POLITECNICO DI MILANO, nel 2017.

Per quelli che: "Ma NON si può semplificare e ridurre tutto l'andamento dell'economia ad una semplice formula del PIL.."

Il professore del PoliTecnico di Milano ci spiega che gli unici 4 fattori che incidono sulla crescita (o decrescita) dell'economia del paese, sono esattamente i 4 fattori che compongono la formula del PIL, ovvero:

PIL = Consumi + Investimenti + SpesaPubblica + Differenza (Import-Export) 

FABIO SDOGATI (min 2:10):  "Noi abbiamo 4 fonti di energia per uscire da questa stagnazione.

(min.2:18) 4 fattori di crescita del PIL:

  1. - I Consumatori (aumento di spesa per i CONSUMI)

  2. - Le imprese (aumento di spesa per gli INVESTIMENTI)

  3. - Le esportazioni (aumento  di spesa dei paesi che assorbono il nostro EXPORT)

  4. - Lo Stato (aumento da parte del Governo di SPESA PUBBLICA )"

(min. 4:10) "Che cosa fanno le autorità di politica economica:
- Negli USA si attua una combinazione tra deficit federale in aumento da parte del Governo, e politiche monetarie di QuantitativeEasing da parte della BC.
- In UE niente aumenti di deficit, ma solo politiche monetarie da parte della BCE."

(min 5:43) "E quali sono gli effetti di queste politiche economiche-monetarie?

(5:53) In USA la crisi (e la disoccupazione) si riassorbe in pochi anni ritornando ai valori iniziali pre-crisi (sub-prime 2007)
(7:50) In UE la crisi (e la disoccupazione) addirittura aumenta.

Ma NON si poteva copiare (la formula del PIL)?"

(17:27) Qualcuno dice:
'Negli USA il QE ha funzionato'..
NON è vero!
Il QE ha funzionato in coppia con la PoliticaFiscale ESPANSIVA."

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  Banche Centrali dopo la Grande Recessione: Fabio Sdogati (parte 2) - POLIMI GSoM (formerly MIP)

 

 

8) VLADIMIRO GIACCHE' (nel 2021): "SECONDO LE STIME DEL TESORO LE MANOVRE RESTRITTIVE DI AVANZO PRIMARIO HANNO RIDOTTO IL PIL, LA DOMANDA e GLI INVESTIMENTI."

LE MANOVRE RESTRITTIVE DI AVANZO PRIMARIO PEGGIORANO IL RAPPORTO DEBITO/PIL.

VLADIMIRO GIACCHE' (min 38:36): "Le politiche economiche restrittive fanno diminuire il PIL, rendendo meno efficaci o addirittura contro-producenti le politiche di riduzione del debito pubblico.
Nei primi anni '90 inizia la marcia del gambero del PIL italiano che porterà il reddito medio:
da 27499 Euro del 1991 (calcolato a prezzi costanti 2010)
a 23277 euro del 2016,
meno(-)15%." (Cit. Vladimiro Giacchè)

VLADIMIRO GIACCHE' (min. 41:04): "Secondo le stime del Tesoro italiano, il consolidamento fiscale (cioè la stretta fiscale) operato tra il 2012 e il 2015 ha:

  • ridotto il PIL del 5% e 

  • gli investimenti del 10%.

Tirando le somme i surplus primari realizzati dall'Italia tra il 1992 e il 2018 hanno sottratto domanda per 1trilione di Euro." (Cit. Vladimiro Giacchè)

VLADIMIRO GIACCHE' (min 52:30): "In conseguenza delle manovre restrittive, la recessione post-2007/2008 che sarebbe stata grave ma gestibile, diventa catastrofica per i paesi che vengono sottoposti ad austerity.
In Italia negli anni delle manovre restrittive si registrano 2 recessioni in pochi anni.
Queste recessioni distruggono un quinto (1/5) della nostra capacità produttiva, ovvero il 20%." (Cit. Vladimiro Giacchè)

E se si riducono
- il PIL
- la domanda e
- gli investimenti
significa che il rapporto Debito/PIL invece che migliorare peggiora sistematicamente (vedi pag  "Dimostraz. Manovre economiche").

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  EMD 2021 - Più Italia - Vladimiro Giacché

 

 

9) LUCIO CARACCIOLO (nel 2022): "NON APPENA SI SOSPENDE IL PATTO DI STABILITÀ (EUROPEO), GUARDA CASO L'ECONOMIA ITALIANA PARTE A RAZZO."

ANALISI DEL DIRETTORE DI LIMES, 2022.

LUCIO CARACCIOLO (nel 2022): "Non appena si sospende il patto di stabilità (europeo), guarda caso l'economia italiana parte a razzo." [Cit. Lucio Caracciolo (dal min. 10:10)] 

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti: Che fare? Una strategia per l'Italia - La lezione di Lucio Caracciolo per la Scuola di Limes

 

 

10) Report OXFARM (nel 2023): "DURANTE UNA RECESSIONE VI E' LA NECESSITA' DI AUMENTARE LA SPESA PUBBLICA, INVECE IN CONTROTENDENZA LE ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI COSTRINGONO I GOVERNI A TAGLIARLA."

PUBBLICAZIONE SU REPORT OXFARM, 2023.

Report OXFAM (nel 2023): Tagli per tutti invece che tasse per i più ricchi: Guardando al futuro, siamo sull'orlo di una recessione e mai come ora vi è necessità di aumentare la spesa pubblica per affrontare la povertà, la fame, il cambiamento climatico e l'inflazione e di investire in una ripresa equa per tutti. Eppure troppi governi scelgono, in controtendenza, di tagliare la spesa o sono costretti a farlo dalle istituzioni finanziarie internazionali, mettendosi su un percorso di austerità.

Chi è OXFARM: Oxfam è una confederazione internazionale di 21 organizzazioni che lavorano insieme in oltre 80 paesi nel mondo nel quadro di un movimento globale per il cambiamento, per costruire un futuro libero dall’ingiustizia della povertà. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.oxfam.it.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  La disuguaglianza non conosce crisi (pag. 11)

 

 

11) CARLO COTTARELLI (nel 2023): "CON LE POLITICHE ESPANSIVE LE BANCHECENTRALI DEL MONDO HANNO INTRODOTTO UN MUCCHIO DI POTERE D'ACQUISTO NELL'ECONOMIA."

DISAMINA DEL NOTO ECONOMISTA, REVISORE DI BILANCIO, E DIRETTORE DEGLI AFFARI FISCALI DELL’FMI, 2023.

L'economista Carlo Cottarelli conferma l'espansione di deficit pubblico post-COVID con le seguenti parole:

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  "Dal grande freddo alla possibile rinascita": Carlo Cottarelli al Teatro Asioli di Correggio

 

 

12) CARLO COTTARELLI (nel 2024): "INVESTIMENTI PUBBLICI: PRIMA DELL'UNIONE EUROMONETARIA (PRIMA DEL 2000) AVEVAMO UN VOLUME DI INVESTIMENTI PUBBLICI PARI AL 3 - 3,5% DEL PIL, DOPO DI CHE SI SONO STRETTI I CORDONI DELLA BORSA."

DISAMINA DEL NOTO ECONOMISTA, REVISORE DI BILANCIO, E DIRETTORE DEGLI AFFARI FISCALI DELL’FMI, 2023.

CARLO COTTARELLI (nel 2014): 4:37 Investimenti pubblici: Prima dell'Unione EuroMonetaria (prima del 2000) avevamo un volume di investimenti pubblici pari al 3 - 3,5% del PIL, dopo di che si sono stretti i cordoni della borsa.

Il fatto per cui si siano ridotti gli investimenti successivamente all'ingresso nell'Euro, coincide con il fatto che con l'Euro la bilancia import-export dell'Italia sia passata repentinamente da positiva a negativa, con conseguente calo del PIL (vedi pag. EurExit).
E se cala il PIL si deve tagliare gioco-forza la SpesaPubblica, con gli investimenti al seguito.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  194 Miliardi Salveranno l’Italia? Carlo Cottarelli, Economista ed Ex Direttore FMI