Risorse minerarie/energetiche

Sequenza degli articoli (vedi anche pag. Petrolio & Materie prime):

  • INTRODUZIONE: Risorse minerarie/energetiche in sintesi.
  1. LA METAFORA DEGLI EXTRA-TERRESTRI PER INTUIRE LA VERA PROPRIETA' COLLETTIVA DELLE RISORSE PLANETARIE.
  2. TRATTATO CECA (1951): LA COMUNITA' EUROPEA DEL CARBONE E DELL'ACCIAIO PREVEDEVA UNA POLITICA CONGIUNTA DELLE SUDDETTE RISORSE PRIMARIE.
  3. L'ESPORTAZIONE DI RISORSE RAFFORZA ARTIFICIOSAMENTE LA VALUTA, CREANDO UNA DIPENDENZA TOSSICA NOCIVA PER L'UMANITA'.

 

 

INTRODUZIONE: Risorse minerarie/energetiche in sintesi.

Le risorse essenziali sono da equipararsi all'unica sorgente d'acqua presente su di un'isola:

  • -O l'acqua è di tutti,

  • -oppure gli isolani continueranno sempre a farsi guerra.

Risorse in mano a tutti significa che devano essere socializzate a livello comunitario tra tutti gli Stati e somministrate tra tutti secondo la modalità del pubblico interesse, esattamente allo stesso modo in cui all'interno di una famiglia composta dai genitori con tanti figli dal piu' grande/forte al piu' piccolo/debole, i genitori somministrano i beni e servizi primari a tutti i figli in modo indiscriminato impedendo che i fratellini piu' grandi/forti possano, in virtu' della loro fisiologica maggiore forza, farne razia sottomettendo i fratellini piu' piccoli/deboli.
I genitori a livello globale sarebbero dovuti essere rappresentati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (vedi pag. BancOr e  pag. ONU).

 

 

1) LA METAFORA DEGLI EXTRA-TERRESTRI PER INTUIRE LA VERA PROPRIETA' COLLETTIVA DELLE RISORSE PLANETARIE.

SIETE SICURI CHE LE RISORSE SIANO DELLE NAZIONI CHE SE LE RITROVANO SUL LORO TERRITORIO?

Fate finta per un attimo che arrivassero gli extra-terrestri ad impossessarsi delle risorse del pianeta. 
Domandatevi:
In un quadro del genere, a qualcuno verrebbe mai in mente di distinguere la proprietà nazionale delle suddette risorse?
Ovviamente le risorse planetarie sarebbero indiscutibilmente considerate di tutti gli Stati del mondo messi insieme.
NON c'è da aggiungere altro, ma si tratta di prenderne coscienza.

PER QUELLI CHE: "Ma ci sono troppi interessi da parte delle MultiNazionali occidentali, piuttosto che degli oligarchi orientali..."

Ebbene:
A capo delle MultiNazionali e delle Oligarchie vi sono una risicata minuscola componente di persone, e gli interessi dello 0,01% sono infinitamente inferiori agli interessi della contro-parte del 99,9%.
NON a caso le nazioni in cui si trovano le suddette risorse, registrano da sempre la più alta disparità sociale e il più alto tasso di povertà e disoccupazione al mondo, e questo poiché come detto le risorse restano sempre appannaggio del'1% e a scapito del restante 99%. 

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) TRATTATO CECA (1951): LA COMUNITA' EUROPEA DEL CARBONE E DELL'ACCIAIO PREVEDEVA UNA POLITICA CONGIUNTA DELLE SUDDETTE RISORSE PRIMARIE.

SOCIALIZZANDO GLI INTERESSI COMUNI SAREBBERO VENUTE MENO LE RAGIONI PER COMBATTERSI.

L’accordo CECA è sottoscritto a Parigi nel 1951, ed è stipulato tra i paesi-membri per condurre una politica comune congiunta riguardo le materie prime acciaio e carbone.

LUCIO CARACCIOLO (nel 2014):  2:49 "Mettere insieme carbone e acciaio significava mettere insieme degli interessi concreti, e l'idea era che mettendo insieme gli interessi concreti pezzo per pezzo, evidentemente Non ci sarebbero state più ragioni tra Francia, Germania ed europei in genere, per combattersi."  (Fonte: Video Lucio Caracciolo: la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio  min.2:49).

QUAL È L’OBIETTIVO DEL TRATTATO?

  • Il trattato istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) che riunisce sei stati (Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) per introdurre la libera circolazione del carbone e dell’acciaio e garantire il libero accesso alle fonti di produzione.

  • Un elemento importante è stata l’istituzione di un’Alta Autorità che ha il compito di:

    • vigilare sul mercato;

    • monitorare il rispetto delle regole della concorrenza;

    • garantire la trasparenza dei prezzi.

  • Il trattato CECA è all’origine delle istituzioni dell’UE, così come le conosciamo oggi. Creata nel 1951, all’indomani della Seconda guerra mondiale, la comunità CECA rappresenta un primo passo nel processo di integrazione europea.

PUNTI CHIAVE (Scopi):

Come stabilito dall’articolo 2 del trattato, l’obiettivo della CECA è contribuire, attraverso il mercato comune del carbone e dell’acciaio, all’espansione economica, all’incremento dell’occupazione e al miglioramento del tenore di vita. Spetta pertanto alle istituzioni vigilare sull’approvvigionamento regolare di carbone e acciaio del mercato comune, assicurando un uguale accesso alle fonti di produzione e controllando che si stabiliscano i prezzi più bassi e che vengano migliorate le condizioni della manodopera. Tutto ciò deve essere accompagnato dallo sviluppo degli scambi internazionali e dall’ammodernamento della produzione.

In vista della creazione del mercato comune, il trattato introduce la libera circolazione dei prodotti, senza diritti doganali né tasse. Esso vieta le pratiche o i provvedimenti discriminatori, le sovvenzioni, gli aiuti di Stato o gli oneri speciali imposti dagli Stati nonché le pratiche restrittive.

 

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Video Lucio Caracciolo: la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio    I lavoratori italiani nella Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (dai nostri inviati  Trattato di Parigi che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA)

 

 

3) L'ESPORTAZIONE DI RISORSE RAFFORZA ARTIFICIOSAMENTE LA VALUTA, CREANDO UNA DIPENDENZA TOSSICA NOCIVA PER L'UMANITA'.

I PAESI POSSESSORI DI RISORSE DEVONO ESSERE DISINTOSSICATI COME SI FA COI TOSSICODIPENDENTI.

Le esportazioni fanno apprezzare/rafforzare la valuta nazionale.
Anche esportare risorse minerarie-energetiche fa apprezzare/rafforzare la valuta nazionale del paese che ha la fortuna di possederle, e senza bisogno di dover produrre nulla.

Ergo: Il paese che dispone di risorse minerarie-energetiche riesce a rafforzare la sua valuta senza bisogno di fare nulla, a differenza di tutti gli altri che invece sono obbligati a lavorare per produrre qualcosa da poter esportare.

Si tratta di una forma di parassitismo che in quanto tale andrebbe eliminata.
NON solo:
Il paese parassita per poter mantenere il suo privilegio, si ritroverà gioco-forza a impiegare i suoi soldi ottenuti mediante le sue esportazioni minerarie-energetiche, per armarsi fino ai denti al fine di difendere la sua posizione di indebita dominanza sugli altri.
Ancora peggio:
Il suo armamento costringerà sistematicamente tutti gli altri ad armarsi a loro volta al fine di proteggersi da una eventuale invasione-aggressione.
Nel modello attuale le risorse minerarie-energetiche sono prezzate in Dollari.

Ergo: L'esportazione di risorse minerarie-energetiche fa rafforzare il Dollaro senza bisogno che gli USA devano lavorare per produrre qualcosa da esportare.

Per la medesima ragione sopra-citata, anche gli USA si ritroveranno gioco-forza implicati a doversi armare fino ai denti, al pari dei paesi detentori delle suddette risorse, al fine di difendere la medesima posizione privilegiata.

SOLUZIONE: Da ciò si evince che sia bene collettivo fare in modo che le risorse minerarie-energetiche siano

  1. -in primis prezzate in una valuta globale comune (vedi BancOr)

  2. -e in ultimo socializzate tra tutti gli Stati del mondo,

evitando/impedendo che si concentrino nelle mani di qualcuno.

NON basta.
Si perchè anche nel caso di una valuta globale comune, i paesi possessori delle risorse potrebbero comunque continuare a ottenere la suddetta valuta globale semplicemente esportando risorse senza bisogno di dover lavorare per produrre nulla al di fuori della sola industria bellica.
E quindi come si fa?

RISPOSTA/RISOILUZIONE: Si accompagnano gradualmente le suddette nazioni a cessare la dipendenza dalle proprie risorse minerarie-energetiche, allo stesso modo in cui si accompagnerebbe un tossicodipendente a cessare la dipendenza dalla droga, in modo da evitare crisi di astinenza che potrebbero pregiudicare il percorso di conversione dell'industria bellica a industria civile.

Diversamente, senza una opportuna riconversione industriale, i suddetti paesi continuerebbero a rimanere dipendenti dall'industria civile straniera, con tutti i soliti squilibri del caso al seguito.
Vedi pag. Autarchia/Interdipen.economica

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti:  Autarchia/Interdipen.economica
 

 


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