Agenzie di rating

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Agenzie di rating in sintesi.
  1. IL CONTROLLORE E IL CONTROLLATO SONO POSSEDUTI DAGLI STESSI INVESTITORI.
  2. COSA SONO LE AGENZIE DI RATING E CHI LE CONTROLLA.
  3. WILLIAM J. HARRINGTON (Moody's): "LE AGENZIE DI RATING OPERANO IN OGGETTIVO CONFLITTO DI INTERESSE."
  4. ALCUNI ESEMPI DIMOSTRATIVI STORICI DI PARZIALITA' DELLE AGENZIE DI RATING.
  5. RATING: CONFRONTO FRA CREDIBILITA' SU DEBITO PRIVATO, E SU DEBITO PUBBLICO.
  6. NINO GALLONI (nel 2012): "SE UNA FAMIGLIA SI INDEBITA PER 4-5 VOLTE IL SUO REDDITO, PER QUALE RAGIONE NON DOVREBBE ESSERE SOSTENIBILE ANCHE PER UNO STATO CHE DISPONE DI RISORSE DI GRAN LUNGA SUPERIORI?"

 

 

INTRODUZIONE: Agenzie di rating in sintesi.

Le agenzie di rating sono gli arbitri della borsa.
Il problema é che le agenzie (i controllori), siano anch'esse società per azioni posseduta dagli stessi MercatiFinanziari (i controllati) che si trovano a dover giudicare.
Che ci sia un evidente conflitto di interessi lo dichiarano i vertici (ex) delle agenzie medesime.

WILLIAM J. HARRINGTON (Moody's): "Le agenzie di rating operano in oggettivo conflitto di interesse."

Vedi pag. Fondi di investimento

 

 

1) IL CONTROLLORE E IL CONTROLLATO SONO POSSEDUTI DAGLI STESSI INVESTITORI.

CONFLITTO DI INTERESSI ASOLUTO.

Tutti i principali players economici che operano in borsa sono Società per azioni.

  • - Le Banche sono S.p.a.

  • - Le aziende/imprese quotate in borsa sono S.p.a.

  • - Anche le agenzie di Ratig che stilano i giudizi sulle azioni scambiate in borsa, sono S.p.a.

Quando accade che un medesimo soggetto economico possiede azioni di maggioranza di tutti i principali attori economici in gioco, compresi gli arbitri che vigilano sul gioco, si viene a configurare un conflitto di interessi tale per cui il controllore e il controllato facciano capo allo stesso soggetto, 
In effetti:
Siccome tutte le società bancarie, finanziarie, assicurative che emettono i titoli, ingaggiano le agenzie di Rating per fare classificare i loro prodotti che andranno a vendere sui mercati, significa che le agenzie di Rating, ovvero gli arbitri/giudici, si ritrovino ad essere stipendiate dagli stessi soggetti che stanno giudicando; ergo: Le società che emettono i titoli sono clienti che le agenzie di Rating devono riuscire a soddisfare.
Quindi anche in questo caso si prefigura un oggettivo conflitto di interesse, come dichiarato dall'ex-vicepresidente Moody's William J. Harrington.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Dichiarazione dall'ex-vicepresidente Moody's William J. Harrington.

 

 

2) COSA SONO LE AGENZIE DI RATING E CHI LE CONTROLLA.

LE AGENZIE DI RATING SONO POSSEDUTE DAGLI STESSI PLAYER FINANZIARI CHE OPERANO SUI MERCATI.

Un'agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario.
I "rating" sono dei voti su una scala predeterminata, generalmente espressa in termini di lettere e/o altri simboli.
Esistono molte agenzie di rating, ma le più conosciute e influenti sono:

- Standard & Poor's,
- Moody's Investor Service 
- Fitch Ratings.

Tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali.
Le agenzie di rating sono state criticate dagli analisti finanziari per la non piena affidabilità delle loro analisi di rating in quanto società private non esenti da conflitti di interessi col resto del mercato.
Infatti è ormai opinione diffusa che le agenzie abbiano avuto e continuino ad avere una fondamentale responsabilità nel susseguirsi delle varie crisi finanziarie a causa delle loro equivoche valutazioni che in molteplici occasioni si sono dimostrate essere palesemente più congeniali agli interessi degli operatori finanziari piuttosto che di tutto il resto degli attori economici in gioco.
Come tutte le spa, anche le agenzie di rating sono quotate in borsa e sono ovviamente possedute dai loro azionisti che in qualità di proprietari, ne detengono il controllo.
Ebbene:
Recenti studi hanno messo in evidenza che tutte le principali agenzie di rating sopra citate, sono tutte quante possedute dagli stessi gruppi di investimento su cui le agenzie sono chiamate ad arbitrare.
I fondi sono:

- Black Rock
- Vanguard
- State Street.

In sostanza le agenzie di rating si ritrovano ad arbitrare, giudicare e stabilire le valutazioni sui titoli e le obbligazioni che i fondi di investimento sopra menzionati andranno a scambiare sui mercati.
Stiamo parlando di un conflitto di interessi che è assoluto.
Vedi pag "Fondi di investimento".

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Video su YouTube ANOMALIE NELLA GEOGRAFIA DEL POTERE Franco Fracassi

 

 

3) WILLIAM J. HARRINGTON (nel 2011): "LE AGENZIE DI RATING OPERANO IN OGGETTIVO CONFLITTO DI INTERESSE."

L'EX VICEPRESIDENTE MOODY'S CONFERMA L'EFFETTIVA PARZIALITA' DEGLI ARBITRI DELLA BORSA.

WILLIAM J. HARRINGTON: "Agenzie di rating in oggettivo conflitto di interesse, responsabili di marketing che "aggiustano" i giudizi degli analisti per «far felice il cliente» ed evitare che si rivolgano alla concorrenza, analisti visti come «piantagrane» e quindi «minacciati» o licenziati se non si adeguano.[...]
[....] la riforma che sta elaborando la Sec renderà l'integrità dei rating ancora peggiore e la campagna di trasparenza interna adottata da Moody's sarebbe solo «un abbellimento a uso e consumo delle pubbliche relazioni».[...]

Harrington ha reso pubblica la sua storia attraverso un commento di 78 pagine alla riforma delle agenzie di rating proposta dalla Sec (l'autorità regolatrice di borsa americana).
Le confessioni del top manager sono state pubblicate da Business Insider e confermano le accuse che vengono rivolte anche alle rivali S&P e Fitch.
Secondo Harrington, alcuni dipendenti dell’agenzia avrebbero mentito pubblicamente una volta chiamati a testimoniare di fronte alla commissione governativa che indagava sul collasso finanziario (del 2007) e sulle responsabilità degli analisti.
Scritto da: Cristian Minerva

Fonti:   IlSole24Ore - L'EX VICEPRESIDENTE DI MOODY'S: AGENZIE DI RATING IN «OGGETTIVO» CONFLITTO DI INTERESSE 23/08/11   IlFattoQuotidiano - USA, HARRINGTON SVELA GLI INGANNI DELLE AGENZIE DI RATING 23/08/11

 

 

4) ALCUNI ESEMPI DIMOSTRATIVI STORICI DI PARZIALITA' DELLE AGENZIE DI RATING.

ALL'OCCORRENZA LE AGENZIE STABILISCONO IL RATING RICHIESTO DA CHI LE CONTROLLA.

A seguire una sequenza di casi pratici di giudizzi da parte delle agenzie rispondenti ad "ordini superiori" (in ordine cronologico):

1992 Declassamento titoli italiani:

Nel 1992 in seguito ad un attacco speculativo, la Lira esce dallo SME.
L'attacco speculativo fu innescato dal declassamento da parte delle agenzie di Rating dei Titoli di Stato italiani.
Siccome i vertici dei principali players economici implicati nella vicenda si erano riuniti a porte chiuse pochi mesi prima (così come risulta dai nomi dei partecipanti del meeting 1992 sul Britannia), ci sarebbero stati importanti indizi per dimostrare che l’attacco allo spread fu pre-meditato e organizzato a tavolino (ATTENZIONE: Si tratta del reato di Aggiotaggio bancario).
MoviSol/EIR: "Moody’s annunciò ad agosto'92, con la sorpresa di molti, che avrebbe retrocesso l’Italia in serie C dal punto di vista della credibilità finanziaria.
Questo, senza che le cifre del debito italiano fossero cambiate drasticamente (la tendenza al deficit era nota almeno da due anni) e senza alcun rischio di insolvenza da parte dello stato.
La giustificazione di Moody’s fu che il nuovo governo non dava sufficienti garanzie di voler apportare seri tagli al bilancio dello stato.
Negli ambienti finanziari internazionali, Moody’s è famosa perché usa come arma “politica” la sua valutazione di rischio, tale che beneficia interessi angloamericani a svantaggio di banche rivali o, come nel caso dell’Italia, di intere nazioni  (Nota: il declassamento in queste operazioni serve a giustificare la vendita di titoli che differentemente verrebbe catalogata come “manipolazione finanziaria del mercato”[N.d.a]).
La mossa di Moody’s costrinse il governo Amato ad alzare i tassi d’interesse sui BOT per non perdere gli investitori.
Essa segnalò anche l’inizio di una guerra finanziaria contro la lira.
Secondo fonti ben informate, i più aggressivi speculatori contro la lira, nell’attacco del luglio scorso, furono la Goldman Sachs e la S.G. Warburg di Londra (Nota: entrambe presenti al meeting sul Britannia [N.d.a.]).
Sfruttando il declassamento, gli speculatori vendono titoli/valuta italiana (il famoso attacco speculativo) per acquistare in contemporanea valuta/titoli tedeschi al tasso di cambio fisso dello SME."  
Vedi pag. Storia: Operaz.speculativ('92)

2007 Mancato declassamento dei Titoli SubPrime:

Nel 2007 scoppia la bolla dei mutui SubPrime.
La bolla fu creata in seguito alle malsane procedure delle Banche commerciali le quali erogavano prestiti illimitati a chiunque, sfruttando la possibilità di poter creare moneta bancaria/creditizia dal nulla, con la scusa che tanto anche se i debitori NON avrebbero ripagato il prestito, le banche NON avrebbero perso nulla giacchè i mutui venivano impacchettati sotto forma di prodotti finanziari, per essere poi ceduti a terzi (ovvero, ceduti in giro per il mondo a cittadini ignari della frode in corso).
Tale operazione di smercio facile dei Titoli SubPrime era resa possibile grazie al fatto che le agenzie di Rating classificavano i suddetti Titoli con la tripla A (AAA).
Che le agenzie di Rating NON agirono in modo pulito è stato messo in luce in diversi film documentari tra cui spiccano: "Insade Job", e "La grande scommessa"; ma anche altri.
In sostanza tutti i film documentari ricostruiscono la vicenda in cui si mostra come le agenzie continuarono a mantenere la tripla A sui titoli SubPrime anche dopo che l'insostenibilità dei mutui era stata dimostrata inequivocabilmente.  Vedi pag. Banche e crisi  

2011 declassamento titoli italiani:

A nov. 2011 ha luogo il famoso attacco allo spead.
Le principali testate giornalistiche ci informano del fatto che la vendita massiccia di titoli italiani fu compiuta dalle 2 banche (+BCE):

  • – GoldmanSachs  “MilanoFinanza” – “Crisi: Goldman Sachs ha innescato vendite BTP”

  • – DeuskeBank   “MilanoFinanza” – “Deutsche Bank vende l’88% dei titoli italiani“

  • – BCE  

Tutti gli economisti esclusi dal MainStream ci informano del fatto che nello stesso periodo BCE interruppe in contemporanea l’acquisto di titoli italiani (contribuendo all’attacco).
Siccome i vertici dei principali players economici implicati nella vicenda si erano riuniti a porte chiuse pochi mesi prima (così come risulta dai nomi dei partecipanti al Bilderberg meeting 2011), ci sarebbero stati importanti indizi per dimostrare che l’attacco allo spread fu pre-meditato e organizzato a tavolino (ATTENZIONE: Si tratta del reato di Aggiotaggio bancario).
L’alibi che scagionava le 2 banche (e BCE) era rappresentato dal declassamento dei titoli italiani da parte delle agenzie di rating.
Ebbene:
Il tribunale ha sentenziato che le agenzie di rating mentirono.
Infatti:
Le indagini hanno dimostrato che le motivazioni utilizzate dalle agenzie di rating per declassare i titoli, si sono dimostrate false.  Vedi pag. Processo procura di Trani.

.....per citare le vicende salienti.
Altre prossimamente a seguire.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

5) RATING: CONFRONTO FRA CREDIBILITA' SU DEBITO PRIVATO, E SU DEBITO PUBBLICO.

OSSERVATE I FATTI E GIUDICATE VOI LE AGENZIE DI RATING.

PREMESSA: La seguente rappresentazione è stata miratamente semplificata al fine di consentire una comprensione del concetto nel modo più intuitivo possibile.
Ciò non toglie che le proporzioni utilizzate corrispondano grosso modo a quelle effettivamente riscontrabili nella realtà dei fatti.

Cosa è il Rating: "Il rating è un giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating (che poi indipendente non è, [N.d.a.]), sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti. 

"L’agenzia di rating valuta la solvibilità di un soggetto emittente obbligazioni; in altri termini attribuisce un giudizio circa la capacità della stessa di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori.
Tale giudizio è sottoposto a revisione."
(Fonte: Borsa Italiana).

Ma siamo proprio sicuri che il metro di giudizio adottato dalle agenzie di Rating sia pertinente alla realtà?
Oppure si discosta da essa?

NINO GALLONI (nel 2012):  (19:56)"Se una famiglia si indebita per 4-5 volte il suo reddito, per quale ragione non dovrebbe essere sostenibile anche per uno stato che dispone di risorse di gran lunga superiori?"

Provate a seguire l'accostamento tra debito pubblico e debito privato proposto qui di seguito, e poi valutate voi se le agenzie di rating adottino un metro di giudizio attendibile oppure no.

Nei mutui vale la regola dell'1 a 3, ovvero, le rate annue del mutuo pagate devono corrispondere ad 1/3 del reddito annuo.
Esempio:

  • Reddito annuo: di 20mila€ = 6.666€ di rata all'anno (ovvero 1/3 del reddito).

Considerato che il reddito annuo dello Stato, cioè il PIL, vale circa 2000miliardi€, applicando la stessa regola otterremo che:

  • PIL annuo ITA: 2000miliardi€ = 666miliardi di rata all'anno (ovvero 1/3 del PIL).

Ciò significa che l'Italia dovrebbe pagare un rimborso del debito annuo entro i 666miliardi, per rientrare nel margine di sicurezza di 1/3.
Quanto paga invece?

Rimborso annuo ITA: 300mld€ di rimborso Titoli di Stato + 100mld€ di rimborso interessi = 400mld€ TOT. (invece che 666ld€).

La stessa regola del rapporto 1 a 3 può essere applicata all'ammontare del debito totale, ovvero, i soldi che possono essere prestati devono corrispondere 3 volte il reddito (il 300%).

Esempio:

  • Reddito annuo: di 20mila€ = 60mila€ di DebitoPrivato TOT (ovvero volte il reddito).

Considerato che il reddito annuo dello Stato, cioè il PIL, vale circa 2000miliardi€, applicando la stessa regola otterremo che:

  • PIL annuo ITA: 2000miliardi€ = 6000miliardi di DebitoPubblico TOT (ovvero volte il reddito).

Ciò significa che l'Italia dovrebbe avere un DebitoPubblico entro i 6000miliardi€, per rientrare nel margine di sicurezza di 3 volte il reddito.
Quanto è il DebitoPubblico invece?

DebitoPubblicoITA: 3000mld€ TOT. (invece che 6000mld€).

Stiamo parlando di un DebitoPubblico al 130% del PIL invece che il 300% del PIL (il DebitoPubblico giapponese ad esempio è al 260% del PIL).

E allora sulla base di cosa le agenzie di Rating si prenderebbero la briga di declassare l'Italia?

ATTENZIONE (BancaCentrale): Al DebitoPubblico complessivo dello Stato, andrebbe in oltre presa in considerazione la componente di DebitoPubblico eventualmente ri-assorbia dalla BancaCentrale nazionale, che come detto più volte, ritira dal mercato Titoli di debito liquidandoli/estinguendoli per mezzo di nuova moneta stampata ed aggiunta ex-novo.
In una situazione del genere, se ad esempio su 2000miliardi di DebitoPubblico complessivo, 1/3 di questo debito si ritrovasse ad essere assorbito dalla BancaCentrale nazionale, ebbene, questa porzione di debito dovrebbe essere sottratta dal computo sopra-citato.

CONCLUSIONE:

Sfruttando questa incoerenza, le agenzie di rating riescono a far esercitare sugli Stati il ricatto dello SPREAD ad opera dell'1% MercatiFinanziari contro il restante 99%.   (vedi pag "Art629: Reato di estorsione").

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

6) NINO GALLONI (nel 2012): "SE UNA FAMIGLIA SI INDEBITA PER 4-5 VOLTE IL SUO REDDITO, PER QUALE RAGIONE NON DOVREBBE ESSERE SOSTENIBILE ANCHE PER UNO STATO CHE DISPONE DI RISORSE DI GRAN LUNGA SUPERIORI?"

DISAMINA DELL'EX FUNZIONARIO DEL MINISTERO DEL BILANCIO DURANTE IL DIVORZIO TESORO-BANKITALIA. 2012.

NINO GALLONI (nel 2012): (19:05) "Nel 1982-1983 io ero funzionario al Ministero del Bilancio e feci uno studio in cui calcolai che gli interessi provocati dal sistema divorzio tesoro-BankItalia, nel giro di meno di 5 anni avrebbero fatto superare al debito pubblico il valore del PIL, e la disoccupazione giovanile avrebbe superato il 50%. 

(19:36) Tutti quanti mi dissero che i miei calcoli erano esagerati e che NON era possibile che il debito pubblico superasse il PIL perché sennò il sistema sarebbe saltato. 

(19:56) Se il debito è uno stock e il Pil è un flusso, un rapporto debito/PIL superiore al 100% per uno Stato è sostenibile considerato che lo è per una famiglia. Infatti: Se ad esempio una famiglia si reca in banca con un reddito di 50mila Euro, riesce a ottenere dalla banca un prestito di 150-200mila Euro, ovvero un prestito che è 4 o 5 volte il reddito. Quindi se questa proporzione vale per una famiglia, a maggior ragione lo è per uno Stato che come sottostante ha l'ammontare di tutta l'economia intera del paese."

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Nino Galloni il funzionario oscuro

 

 


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