(15.05.2013) SMASCHERARE LA DEMAGOGIA.

15.05.2013 20:02

QUANDO RIPETIAMO A PAPPAGALLO UNA COSA CHE SI SMENTISCE DA SOLA E NON CE NE ACCORGIAMO NEANCHE...

E' luogo comune fra i tanti in circolo, sentir dire che se l'Italia dovesse abbandonare l'UEM, Unione Monetaria Europea, (pur potendo restare all'interno dell'UNIONE EUROPEA con la propria valuta come già fanno peraltro altri paesi come l'Inghilterra con la Sterlina, la Svezia con la Corona Svedese, la Danimarca con la Corona Danese, l'Ungheria con il Fiorino Ungherese, la Croazia con la Kuna, la Bulgaria con il Lev, la Romania con il Leu o la Polonia con lo Zloty), il debole cambio presunto della nuova "Liretta" non consentirebbe più al nostro paese di riuscire ad approvvigionarsi a buon mercato di nuove materie prime (petrolio, gas, ecc. ecc.) facendo schizzare alle stelle il prezzo delle stesse...
Questo così penalizzerebbe i nostri costi di produzione che produrrebbero a loro volta un aumento indiscriminato dei prezzi complessivi dei prodotti-beni-servizi italiani al consumo provocando una perdita di competitività accompagnata, si dice, dall'esplosione dell'inflazione.
Sempre lo stesso luogo comune, sarebbe quello che spiega che l'Italia  quando era in possesso della propria valuta nazionale (la Lira appunto) riusciva a restare "a galla" soltanto perchè nei momenti difficili poteva  svalutare riuscendo così a riconquistare di competitività e poter esportare.
Bene...
Queste due affermazioni che tutti noi abbiamo e continuiamo ripetutamente ad ascoltare o peggio ancora ripetere "a pappagallo", se si osserva bene sprofondano nella più totale contraddizione, smentendosi a vicenda l'una con l'altra.
Infatti se la sequenza di affermazioni fosse coerente con la propria tesi sostenuta, l'Italia della "Liretta" ogni qualvolta avesse dovuto svalutare per rendersi competitiva sui mercati, sarebbe dovuta incorrere in un aumento sistematico dei prezzi delle materie prime da lei importate, che a loro volta avrebbero dovuto pregiudicare i prezzi finali dei prodotti italiani al consumo impedendone l'esportazione.
Invece i fatti e la storia ci dicono che l'Italia non solo con la moneta svalutata riusciva ad acquistare ugualmente le materie prime ed esportare senza dover andare in giro con le cariole piene di banconote, ma i suoi cittadini (cioè noi) sono arrivati ad accumulare la ricchezza stimata fra le più alte di tutto il pianeta, prima per risparmi delle famiglie, primi per proprietà privata immobiliare (le famiglie italiane sono tutte proprietarie della propria casa) e più alta produttività industriale d'Europa fino al giorno prima dell'ingresso nell'Unione Monetaria Europea  (si vedano i grafici nella pag "GRAFICI DIMOSTRATIVI" della sez "Quadro economico"). 
Ci si rifletta bene...
E soprattutto si rifletta sempre bene su tutte le cose che ci vengono raccontate.
Affermazioni come quella del tipo che :
"Abbiamo vissuto per troppo tempo al di sopra delle nostre possibilità",
piuttosto che:
"L'inflazione erode il potere di acquisto dei nostri guadagni e dei nostri risparmi",
dovrebbero subito essere contraddette/ contrastate da obbiezioni del tipo:
"Ma se abbiamo vissuto sempre al di sopra delle nostre capacità e per di più in circostanze di inflazione galoppante come quella a due cifre degli anni '80, come abbiamo fatto ad accumulare tutti questi risparmi? ...E come abbiamo fatto a comprarci tutti quanti la casa?"
.... E così tante altre...


 Scritto da: Cristian Minerva.